La pronuncia, innanzitutto. Quella “a” di can’t va detta proprio aperta, proprio a. E anche quella di say, that o may. Finchè è Jeannie a dirlo, che è una ragazza quasi stupida (vedi la traccia d’apertura, “Tidoung”), l’accento brit è perfetto e, anche se un po’ fastidioso, dà le coordinate generali del disco: pop, twee, indie, vocine piacevoli e coretti orecchiabili.
“Good Night for a Fight” è il nuovo lavoro dei Kech, gruppo monzese già abbastanza noto tra i volti dell’indie nostrano, ed è il classico disco a cui non bastano un paio di ascolti rapidi per essere assimilato. In quel caso, ci si manterrebbe sul livello di apprezzamento simile alla faccia che fate quando chiedete a qualcuno com’è l’amico/a che vi devono presentare, e vi rispondono “simpatico”. Non tutte le tracce si possono definire “solo” simpatiche: alcune nascondono buone idee, come “Things” o “In The Picture”, più riflessive ed interessanti, altre girano così bene che sorprendono, per semplicità, come la stessa title track. Tuttavia, il gusto esterofilo di fondo e questo essere in bilico tra UK e USA centrifugano stili forse già sentiti, non facendo eccellere i pezzi in originalità: gli uhhhh dei cori per esempio, peraltro molto spesso più simili a quelli delle Pipettes piuttosto che a quelli di Pavement (e li conosciamo tutti, almeno quelli di “Cut Your Hair”, no?), o certi riff di intro melodicamente azzeccati ed accattivanti, ma che provocano non pochi deja-vu.
Lode di merito all’ingresso della voce maschile, quella di Nick, che dà un tocco lo-fi che colora alcuni pezzi di maggiore originalità, mentre quella femminile, per quanto malleabile, precisa e pronta ad adattarsi alle diverse atmosfere del disco, rimane spesso anonima e spersonalizzata. Una prova buona. Non ottima, ma buona. Come dire, non inventano quasi nulla ma sanno fare bene il loro mestiere, e ai tempi d’oggi non è poca cosa.
E mi raccomando, la pronuncia. Kech, come in Marrakech.
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La recensione Good Night For A Fight di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-02-26 00:00:00
COMMENTI (3)
non oso immaginare il resto.
La recensione é carina, anzi... stuzzicante!
Per me rimane la cosa migliore che i Kech abbiano fatto... bravi! :)
Santa Madonna,
quanta spocchia in così poche righe:|