Qual è il modo più veloce per arrivare a Manchester dalla provincia trentina? Ascoltare i Samle
Sei a casa, e hai per le mani un disco che dalla copertina sai più o meno dove ti porterà. Spingi play e ne hai la certezza immaginando che di lì a poco Tony Effe tuonerà il suo celebre "Quanto cazzo sono British, bitch". Il pericolo rientra subito (e per fortuna!) e l'album che hai per le mani, sposta il tuo domicilio di trecento kilometri a pezzo fino a quando le goccioline che scendono dalla tua finestra ti sembreranno normali.
Samle 2008-2009 è la storia di un teletrasporto dalla provincia trentina ai comignoli fumanti dei sobborghi inglesi dove calcio e musica sono l'unica via per scappare alla fabbrica; è però anche racconto di vita, di una storia rimasta sospesa per quindici anni che i Samle hanno voluto fissare una volta per tutte, imprimendo su policarbonato i propri sogni giovanili. Ufficialmente sciolti nel 2008, senza aver mai pubblicato nulla, il gruppo trentino torna per non tornare mai più, per bruciare in un'unica vampata.
Il quartetto della Valsugana produce un disco che ascoltato in un primo pomeriggio piovoso di Glastonbury probabilmente avrebbe intasato Spotify di cuoricini verdi, in cui melodie semplici, codificate ma dannatamente orecchiabili ci fanno rimpiangere il britpop degli anni Zero.
Human Like You e Around The Hill nel 2003 avrebbero avuto più di qualche possibilità di diventare inni indie oltremanica e invece ci lasciano con la "sindrome dell'età dell'oro", nostalgici di un tempo mai vissuto e il rammarico di un gruppo che poteva essere più di una finestra sul passato.
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La recensione 2000 - 2008 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-01-17 23:05:00
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