La prima cosa che si nota è che i Velvet Score sono veri, non scimmiottano nessuno pur proponendo un suono che non è arduo inscrivere in quelle coordinate che dal noise portano all'emo.
"Scare Crows" è, a suo modo, un disco romantico, una sorta di Sturm und drang rock'n'roll, emana adolescenza e passione e colpisce per come la melodia, sempre latente anche nel feedback, riesca a coagularsi in piccoli gioielli ("The kingdom of Mrs. Cloud"), che colpiscono nel posto e nel modo giusto.
Ci si imbatte, oltre che negli inevitabili Sonic Youth, nel tipo di ballate con cui i Soulwax hanno impreziosito “Much against everyone's advice” e in atmosfere che arrivano a lambire i Faith no more più drammatici e tastierosi (“Falling stars know where to fall”); guardando in casa nostra possono tornare alla mente gli A toys orchestra e in generale quelle band che coniugano il rock in minore, flirtando con giornate di pioggia e tristezze cosmiche e urlando più per disperazione che per rabbia.
Non riusciamo, d'altra parte, a figurarci i Velvet Score come un gruppo di depressi e, anzi, non riusciamo proprio a prendere in considerazione l'idea stessa della depressione (e conseguente indolenza) ascoltando il loro lavoro: ciò che salta all'orecchio è l'esorcismo collettivo delle tristezze di qui sopra, è il lavoro di gruppo nel plasmare le canzoni, figlie di lunghe jam in sala prove e non di una sola mente creativa, crediamo sia così e che la cosa non possa che avvicinare emotivamente l'ascoltatore. Il rovescio della medaglia è qualche lungaggine chitarristica di troppo e una modica ingenuità, ma davvero nulla che possa scalfire l'ottima impressione generale: qui c'è stoffa da vendere e l'urgenza creativa è alla massima potenza, la giovane età lascia aperte tutte le strade e non dimentichiamo che il disco è targato Black Candy, etichetta che fin'ora non ha sbagliato un colpo, avanti così!
---
La recensione Scarecrows di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-03-05 00:00:00
COMMENTI (2)
di chi?
'sto cazzo.
:=