Jacopo BagordaCielo Grigio2023 - Pop, Indie

Cielo Grigioprecedenteprecedente

Variazioni musicali e crisi adolescenziali riflesse nelle pozzanghere di una piovosa Bologna

Avete presente i film di M. Night Shyamalan? Quelli che vengono completamente sconvolti nella loro trama da un clamoroso colpo di scena finale? Ecco, Cielo Grigio di Jacopo Bagorda prende questo concetto e lo rivolta come un calzino.

Nel suo ultimo singolo, il giovane cantautore ligure punta tutto sull'effetto sorpresa iniziale. In Cielo Grigio, Bagorda inserisce infatti un'eclettica pletora di atmosfere musicali, variabile almeno quanto il meteo di Londra (anche se il pezzo parla di Bologna).

Dopo uno strumming iniziale di chitarra che sembra uscito da una radiolina portatile della Mivar, il brano si tuffa in una cassa dritta ultra-dance che incornicia le prime strofe della canzone.

Variazioni che continuano in un ritornello diviso fra un intermezzo rock anni '80 e un refrain spudoratamente da pop ballad. E tutto questo in meno di un minuto. Niente male davvero.

Un vero e proprio tourbillon sonoro, che finalmente si stabilizza sul pop rock del ritornello, ad eccezione di un piccolo intermezzo spoken word à la Dargen D'Amico presente nella parte finale della canzone.

A livello lirico, Cielo Grigio si dimostra un pezzo meno sfuggente rispetto alla sua controparte musicale, con un testo nel quale Bagorda affronta i tanti dubbi e incertezze che accompagnano l'adolescenza.

Una serie di inevitabili passi falsi che vengono commessi forse nel posto perfetto per commettere i nostri peccati di gioventù: la sempiterna e uggiosa Bologna, città nella quale l’artista si è trasferito per proseguire il suo percorso di studi.

Ci fosse una laurea per gli errori
andremo in giro tutti da dottori
sopra il marciapiede tossici e barboni
noi passiamo avanti, presi dai nostri umori

Canta Bagorda nel suo ultimo pezzo. Cielo Grigio è una sfaccettata pop ballad che, tenendo i piedi ben piantati nella tradizione indie-cantautorale nostrana, è in grado di accarezzare sonorità molto diverse tra loro con grande facilità.

Un pezzo che, pur nella sua leggerezza, ci ricorda un semplice ma fondamentale concetto: gli errori che commettiamo da giovani non devono essere visti come un fallimento ma come un'occasione di crescita. Un punto di (ri)partenza prezioso almeno quanto i nostri successi più sensazionali. 

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La recensione Cielo Grigio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-01-04 17:33:00

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