Qualcuno dovrà pur cercare di dare un seguito all'arte di unire pop ed elettronica alla Battiato
Franco Battiato è stato tra i primi in Italia a unire i testi d'autore all'elettronica, riuscendo per giunta a far emergere l'affascinante matrimonio in un contesto mainstream incentrato su altro. E' bello che oggi ci siano artisti intenti a dare seguito a una sperimentazione complessa come questa, originale e profonda al contempo (Sinestetica morale), e a dedicare al grande Maestro i propri brani (Francamente), offrendo un compendio della sua poetica.
Così lungo quel solco le dieci canzoni di Sinestetica, il secondo album di Fred Portelli in arte Freddo, sanno sposare pop alternativo, elettronica, cantautorato e un ottima produzione (Incontroluce). A dire tutta la verità sullo sfondo non manca una sorta di teoria filosofica che riflette su temi come il tempo (Segni del sempre), la terapia (Costellazioni), l'orgasmo (Rainbow), i social media (Radio Distrazione), il fiume (La regola del fiume).
Fred vive e lavora come musicista e produttore a Londra da 20 anni, vantando lavori su brani di artisti internazionali, da Peter Gabriel a Beyonce. Non a caso in questo disco - oltre a scrivere, cantare in italiano e in inglese, produrre e mixare - suona praticamente tutti gli strumenti da solo: chitarre, tastiere, sintetizzatori, percussioni, basso, mandolino e l'oud, uno strumento a corde. Quando compone nel suo scantinato londinese, Freddo stende un tappeto elettronico, spesso dal retrogusto vintage, su cui aggiunge strumenti reali e drum-machine.
In questo flusso compatto si nasconde Sinestetica (Reprise), una piccola perla anglofona e polifonica di soli 2 minuti che costituisce l'episodio più rock e distorto della tracklist, sul filo della lead guitar di Gianluca Amabili.
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La recensione SINESTETICA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-02-04 23:19:56
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