Un lavoro intenso e riuscito questo degli Sparkle in Grey, ispirata quanto dolce opera ben registrata con l’aiuto di Giuseppe Ielasi e prodotta dalla Disaster By Choice di Salvo Pinzone. Il quartetto lombardo apre subito le danze con la lunga “Limpronta”: memorie di certi giochi acquatici dei Tortoise, un tappeto elettronico organico e ben assorbito da una composizione asciutta e minimale. Bellissimo il riff finale di “Goose Game” che innalza il pezzo dai territori elettro-ambientali in cui era coinvolto. Ma è in “A Quit Place” che con l’entrata del basso prima e del violino poi, viene fuori un pezzo nel quale si rinnova la magica ispirazione dei Tuxedomoon nei primissimi anni ‘80.
Nella tenue nenia ripetitiva di “Pim in Delay” si provano anche atmosfere degne dell’estatica lezione narcotica dei Labradford, un’attitudine che recupera certamente anche i suoni del rock tedesco anni ’70, in primis i leggendari Neu!. La chiusura con “Delusion Song” è ancora d’ottimo livello; un pensiero debole con violino, basso e sintetizzatori che ci avvolgono ed ammagliano nel quieto ascoltare. Un disco molto bello, da avere, dei suoni che bisogna ascoltare.
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