Un poliziottesco alla Mario Bava è il contesto visivo per le sette tracce inserite in "Come on in the trip", progetto parallelo all'attività live dei plumbeiani Searchin' guitar. Come i migliori lungometraggi del genere, la colonna sonora si colloca idealmente durante il passaggio di decennio '60 - '70, approcciandosi tematicamente al compito fin dal primo pezzo e presentando una linea melodica sulla chitarra elettrica che riporta ritmicamente alla celebre "Battle without honour and humility" di Tomoyasu Hotei. "Kill Bill Pt1", Tarantino. Poi fiati, in sezione, ad intrecciarsi su di un groove funk che alle prime note sembra quasi "Guts da ze" dalla colonna sonora di "Osu! Tatakae! Ouendan!" per Nintendo DS.
Ma non è scopiazzatura, non si tratta di plagio, lavorare ad una colonna sonora non è e non deve essere un'operazione originale al 100% dato l’immaginario collettivo con cui l’artista deve per forza di cose misurarsi. Inoltre i pezzi da me citati non erano certo degli esempi di originalità, come non fu originale riportare alla luce un organo Hammond nel 1986 per chiamarsi poi James Taylor Quartet. Insomma. È funk.
Da “Sad fuckin' song” in poi, il gruppo propone un lieve cambio di direzione con un pezzo più lento, seguito da un rock come “Sigla”, il che non fa certo male alla fruzione del disco nel contesto casalingo ed aggiunge quella spezia in più ad un opera convincente, per lo meno se collocata nel contesto per cui è stata ideata originariamente.
Da ascoltare rigorosamente a bordo di una Bianchina Autobianchi. Quelli della Y10
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La recensione Come on in the trip vol.1 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-01-08 00:00:00
COMMENTI (3)
bravo giuss ,bel lavoro:)
peccato che il disco sia "vecchiotto" e che i searchin guitar siano ora sparsi per il mondo.. sigh
questi sono fichi. Paul Driver BLVD il pezzo migliore