Quando si dice, cavallo vincente non si cambia. Etichetta major, che rischia e investe sulla forza della storia, del folk, delle pietre miliari che fecero grande certa musica di Napoli degli anni ’70.
Quella della svolta dei Napoli Centrale alle incursioni jazz e al dialetto napoletano nella facile schiettezza del rock. In questo lavoro dei Magnapasta, al posto del jazz, c’è un po’ più di funk, veloci groove di chitarre e basso, ricchezza percussiva, buon trasporto acustico, ma non esagerato coinvolgimento emotivo. Quell'entusiasmo che faceva di giovani ascoltatori degli anni ’70, roadies volontari nelle differenti tappe live, storie raccontate da zii ormai ultra-cinquantenni che ti dicono "eh, io li ho conosciuti quelli lì…”
Ora quello che ti capita è di ascoltare “I Grandi Cambiamenti”, e pensare che ci saresti voluto essere anche tu in quel periodo lì, invece “Gli Anni Son Volati”. Malinconia di ricordi non tuoi che si spalma sul pane secco di riproposizioni musicali, a mio parere, un po’ fuori tempo, sebbene di buon mestiere.
Con incursioni space di tastiere che “Senza Sapè” intenzionale aggiornano una macchina del tempo sballata, una spazzata di Vient’e Terra dai lontani profumi d’hashish e memorie Finardiane.
Un cavallo vincente di quasi quarant’anni ormai.
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La recensione I Grandi Cambiamenti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-02-08 00:00:00
COMMENTI (1)
ben scritto.