Antonello Raponi
Come se il mondo non fosse com'è 2023 - Cantautoriale

Come se il mondo non fosse com'è
21/05/2024 - 14:00 Scritto da vanninifrancesco

Il suono della musica d'autore contemporanea quando non cerca di allinearsi alle sonorità internazionali. Il suono delle parole quando non si cercano scorciatoie compositive. Questo disco è ciò che potrebbe essere la musica italiana se non cercasse altrove cifre stilistiche che non le appartengono.

Come se il mondo non fosse com'è è l'album di debutto di Antonello Raponi, artista di Frascati ma romano d'adozione con tante esperienze da chitarrista e corista.

Si tratta di una raccolta di otto brani in stile cantautoriale, perfettamente nel solco lasciato dalla scuola romana 2.0, quella dei Niccolò Fabi, Max Gazzè e Daniele Silvestri.

C'è subito molto di Fabi effettivamente nella title track, sia nell'incedere che nel porre i concetti che, banalmente nel timbro vocale.
Daisy continua la strada musicale aperta poco prima dove c'è spazio per strumenti suonati e nessuna elettronica. Belle le chitarre di Dove termina la strada, senza tempo o di quel tempo in cui si poteva cantare un'intera strofa di una canzone soltanto chitarra e voce. Basta ancora davvero poco per restituire all'ascoltatore un'idea precisa e perfettamente a fuoco di "suono" e questo segreto viene svelato con infinita grazia proprio qui, adesso.

In equilibrio mostra subito un'energia potenziale che sembra contenersi a stento nella delicatezza del solito arrangiamento minimale. Ti aspetti che prima o poi entri una sezione ritmica importante e invece resta tutto sottotraccia ed ancora una volta è la scelta giusta.
Mi parlano di noi si muove un po' come certe canzoni diafane e indifese di Samuele Bersani, ma i testi qui sono ancorati alle immagini raccontate, non ci sono voli inaspettati e anche questa è una cifra stilistica che torna spesso in questo disco, rendendolo singolare, originale.
Notevole il crescendo strumentale, emozionale e interpretativo in Il modo in cui hai paura.

Sorprendente Se la vita non ci aspetta che sembra abbandonarsi a un tempo da ballata molto ampio e invece parte con una batteria essenziale ma che dona molta aria al contesto.
Si chiude con Domani, ultimo giorno a Recanati, una zip che chiude i due lembi di questo disco come una cerniera deve fare, tirando forzatamente via tutto ciò che resta fuori e proteggendo tutto ciò che sta al di qua.

In conclusione Come se il mondo non fosse com'è è un disco prezioso, fatti di piccole pietre colorate tagliate alla perfezione per restituire una lucentezza abbagliante. Non ci sono effetti speciali, non ci sono suoni elettronici, non ci sono aiuti o scorciatoie. La strada è lì, a tratti polverosa, a tratti larga, in alcuni momenti passa attraverso panorami da sogno, in altri dentro gallerie buie. La chiamano vita e questo disco sa raccontarla senza mai porsi con uno sguardo dall'alto verso il basso, ma come farebbe un compagno di viaggio che ti cammina a fianco. Il lavoro di missaggio, produzione e mastering restituisce un prodotto molto naturale, mai over compresso e una quantità di dinamica difficilmente riscontrabile nei dischi pop contemporanei. Un grande plauso anche per questo volersi dissociare senza ma e senza se da una loudness war che sta distruggendo da decenni la qualità del suono nei dischi.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.