Il futuro del rap abita qui, tra le righe di una barra, nel solco di uno scratch
Il futuro del rap abita qui, tra le righe di una barra, nel solco di uno scratch. Dead Poets IV Ad Honorem del produttore romano Dj FastCut, il quarto capitolo della saga dei Poeti Estinti, è un nuovo greatest hits formato da 14 tracce, stavolta dedicato al talento degli emergenti - Skillatissimi - e al futuro dell'hip-hop.
Nor PsychoHead, Trasgy Killah, Vashish & Virux sputano la prima scarica di rime dure, senza filtri: Bon Voyage. Quindi diventa subito evidente che un tema ricorrente saranno gli attacchi rappati al mondo dei trap-influencer con il borsello griffato (Linguaggi nascosti feat Buster Quito, Cui Prodest & VinzUlto, Stacca un po' ft Bobbie Sole & Deco). In questa ottica A carte scoperte con le voci di Royal Damn, Sgravo & Suarez Nacapito è anche un bel mix di slang e dialetti.
Claver Gold, Lanz Khan & Sace, hanno Un’altra gemma nelle tasche e dipingono il ritratto urban di una città, forse la stessa in cui Pacman XII, Panz PDA, White Boy & William Pascal ti fanno sparire con un incantesimo e due sole parole: Avada Kedavra. Il cenacolo con Djomi & Gabrix, "cresciuti con i poeti maledetti" fino ad esserlo anche loro, e KnockOut con Klaus Noir, Nyvek & Wiser continuano ad alzare l'asticella della tecnica e della velocità d'esecuzione.
Kappa-O, Mac Myc & Tundra aggrediscono il microfono per spiegarti ancora una volta le regole della strada (Street regulator), finché arriva il momento di un Bloody Mary con Djomi & Nyvek. Fate largo firmato Binario 4 e Sul serio con Bruno Bug, Los Migol & NoWordz chiudono la partita. I beat, gli scratch e lo stile musicale di Dj Fastcut sono il collante di tutto il progetto, un disco di hip-hop autentico in un mondo di altrimenti falsi rapper.
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La recensione Dead Poets IV Ad Honorem di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-04-22 23:12:37
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