Autocelebrativi ma genuini, per i loro vent'anni i Train To Roots sfornano un altro solido album reggae
‘Ancora Qui’ è un titolo che è tutto un programma, che sa di celebrazione ma anche di gratitudine e consapevolezza di essersi lasciati alle spalle un bel po’ di anni e chilometri. È un titolo che non tutti possono permettersi, ma i Train To Roots rientrano in comodamente nella categoria: pur non essendo mai arrivati al riconoscimento quasi mainstream di altri (pochissimi) gruppi, con venti anni tondi tondi di militanza alle spalle la band è considerata pieno titolo una delle formazioni più rappresentative del reggae italiano, soprattutto all’estero, dove con un'incessante attività live e una produzione musicale bilingue hanno sempre rappresentato non solo la musica in levare italiana, ma soprattutto la sua declinazione nella lingua e cultura sarda. In un momento in cui, vale la pena dirlo, la piazza per la musica in lingua sarda non era relativamente aperta come oggi.
Pacifico quindi che un album come questo nasca con l’intento di proseguire fedelmente nel solco già tracciato e festeggiare guardandosi indietro con un po’ di “more of the same”, piuttosto che con l’idea di provare strade nuove. Le nove tracce più due remix si destreggiano nei binomi che hanno caratterizzato le precedenti uscite del gruppo isolano: testi un po’ in italiano e un po’ in sardo, con qualche tocco di inglese, corollario del linguaggio reggae in ogni lingua; un po’ roots rock reggae grintoso e scuro, un po’ a tinte morbide e rilassate, spensierate o dolcemente malinconiche.
È proprio quest’ultimo il tono dominante del lavoro e dei suoi momenti più caratterizzanti, come la tenera traccia eponima, dove la constatazione della longevità della band diventa l’occasione per tirare le somme con gratitudine, piacevole nostalgia e un pizzico di incredulità. Ciononostante, i momenti più incisivi rimangono quelli più nervosi e vibranti, dove al roots si aggiunge una sfumatura dub intrisa di elettronica (accentuata nei due remix) e dove il sardo sprigiona la sua musicalità unica, come nella magnetica Sa Luna.
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La recensione Ancora Qui di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-03-24 20:09:03
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