I Maedusa all'esordio con un singolo alternative tra filosofia esistenzialista e chitarre emo
Come il mostro mitologico, anche i Maedusa sono un essere che fonde diverse nature, ti avvolge e ti strega lasciandoti di pietra. Sono una band tra alternative rock ed emo da Pompei e il loro primo singolo si chiama Mostri.
Tra assoli, accordi distorti e arpeggi annegati in un mare di effetti, le chitarre elettriche ti circondano come i serpenti sulla testa del mostro. Basso e batteria vanno dritti, portano avanti il pezzo picchiando forte, con qualche particolarità nella registrazione. Il sound di batteria non è tondo e pieno, come siamo abituati a sentirlo, ma secco, di punta. Risultato: un effetto originale e interessante. Ma le influenze più interessanti sono nel testo, dove la filosofia di Sartre incontra l'emo campano.
L'inferno sono gli altri,
ma i mostri sono i nostri
Il primo verso è uno dei capisaldi del filosofo francese. Semplificando, la frase si spiega da sé. Ma Roberta Caraviello – voce del gruppo – aggiunge il secondo verso, mettendo in equilibrio il rapporto tra gli esseri umani di cui aveva parlato Sartre. Come a dire: "Uno pari, palla al centro".
Mostri è un buon esordio, sia per quanto riguarda la produzione sia l'arrangiamento. A tratti è un po' prevedibile, ma si risolleva con alcuni dettagli ben piazzati (linee di chitarra precise e la produzione inusuale della batteria). Ora questa è la strada da seguire.
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La recensione Mostri di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-02-19 12:19:00
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