Otto tracce fluide ed enigmatiche, capaci di scandagliare i vasti panorami dell'alternative rock
Creare un vero e proprio supergruppo underground, che ha come spina dorsale quattro musicisti provenienti da altrettante band provenienti dalla vivacissima scena indipendente della Torino post-2000. Una città sommersa in quegli anni da un'onda anomala di musica alternativa, sospinta dal successo di band "native" come Subsonica e Marlene Kuntz.
È questa l'ambiziosa idea sulla quale si poggiano i Rebis, progetto alternative rock formato dall'incontro, avvenuto nel 2018, tra il bassista Federico De Leo (ex Know Margaret) e il chitarrista Sabino Matera (ex My Sins don’t bother). Un nucleo primario completato in pochi mesi dall'arrivo del batterista Giacomo Fontana (ex Your Anguish) e di Simone Cantino (ex Mu) alla chitarra e alla voce.
A cinque anni dalla sua nascita, la band, dopo un EP e due singoli, è riuscita finalmente a pubblicare il disco d'esordio, dal titolo Acqua Remota. Otto tracce nelle quali il quartetto piemontese ha deciso di instillare la decennale esperienza di ogni suo singolo membro: un poker di veterani della brulicante scena rock sotterranea della Città della Mole.
Dalle atmosfere post-grunge di Midollo allo stoner metal di Étoile, passando per i richiami all'emocore di Arcadia e allo shoegaze di Sibilla, Acqua Remota rappresenta il (riuscito) tentativo dei Rebis di creare un piccolo bignami dell'enorme pletora di generi musicali racchiusa sotto quel cielo sconfinato chiamato alternative rock.
Un disco potente e ascetico, ricamato su citazioni all'alchemica (Opera in rosso) e all'astronomia (Étoile) e trapuntato da chitarre sature di overdrive a cui fanno da contrappunto fulminei groove e fill di batteria. Acqua Remota dimostra come, nonostante i detrattori, in Italia sia ancora possibile fare rock di qualità.
E i Rebis, grazie al mix di diverse esperienze musicali maturate nel corso degli anni da ogni suo componente, sono riusciti a sfornare otto tracce che, grazie alla loro fluidità espressiva, riescono a valorizzare un genere che, troppo spesso, viene dato per morto. Cosa che, di questi tempi, è tutto fuorché scontata.
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La recensione ACQUA REMOTA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-03-28 21:54:00
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