Il secondo album di Lepre vive stratificazioni che sono specchio delle singole realtà personali. Una proposta vivace e convincente, spinta dall'istinto e voglia di miscelare generi e stili
Apre l'anno 2024 con nuova musica Lorenzo Lemme, che attraverso il moniker Lepre firma "Eremo", seguito del disco d'esordio "Malato" (2022), licenziato da Santeria su distribuzione Audioglobe.
Dodici tracce a rimpolpare una tracklist curata in collaborazione con Giorgio Maria Condemi e Gianni Istroni: da questa comunione d'intenti emerge un suono provocatorio, che irride l'allinearsi a un singolo genere e finisce per sentirsi a suo agio pescando diverse soluzioni espressive. Elogio della sincerità, perché contro ogni esercizio di stile, l'artista di stanza a Roma dimostra come le forme eterogenee possano risultare un valore aggiunto, uno strumento a disposizione per narrare l'umano nella sua complessa fragilità. Queste canzoni, infatti, navigano le stratificazioni dell'io tra sferragliate rock e ricami d'autore, mostrando quanto sia importante aggrapparsi a quello che ci fa stare bene, anche al tornare nei propri rifugi, a prescindere se siano ideali o collocati geograficamente.
Un bel disco, di quelli che incuriosiscono perché non sai mai cosa aspettarti quando esci da una curva durante l'esperienza d'ascolto: Lepre mette in chiara luce tutto il suo potenziale, per una seconda volta che si archivia sicura, agile e senza tentennamenti di sorta. Sarà interessante continuare a seguire questo progetto, che merita un numero crescente di riscontri e audience, macinando chilometri per una giusta e capillare diffusione live.
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La recensione Eremo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-03-07 10:50:35
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