Non si giudica un disco dalla cartella stampa, ma a volte aiuta, nel senso evidenziare alcuni particolari può essere decisivo nel far si che un giornalista non si limiti a buttare un cd nella spazzatura dopo dieci minuti d'ascolto. Consci di questo gli addetti stampa di Lorenzo Hengeller hanno riempito tre abbondanti pagine di influenze, citazioni, nomi di collaboratori, minuzie compositive… C'è dentro di tutto, dai Beatles a Carosone, da Massimo Troisi a Frank Sinatra, dal Quartetto Cetra a Duke Ellington, e tanti tanti altri ancora.
Sarà anche vero, ma in definitiva questo cd altro non è che una raccolta di brani che si rifanno allo swing degli anni '50 con frequenti incursioni nella musica popolare e al cabaret, con una spiccata tendenza alla sceneggiata napoletana (volemose bene) e un'attitudine da avanspettacolo. I brani sono per un terzo originali, per un terzo cover e per un terzo "collage" di altri autori. Gli strumenti sono quelli dell'orchestra swing, con qualche inserimento spurio per sembrare un po' eclettici. Vero anche che i musicisti sono tutti bravi e competenti. Il problema è: interessa a qualcuno nel 2007 ascoltare un'imitazione di Carosone in dialetto napoletano oppure una nuova versione di "Papaveri e papere"?
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