La musica, alcune volte, compie giri veramente larghi, che attraversano i decenni ma portano a compimento i propositi di partenza. La musica, spesso, è metafora di vita, e "Perdersi e ritrovarsi" diventa, già dal titolo, emblema di questa prospettiva, per un disco firmato da Mizar100 in totale indipendenza discografica.
Sedici tracce a rimpolpare una tracklist il cui perimetro artistico è ben definito: i progressi della tecnologia danno modo all'artista di stanza a Bergamo di esulare le proprie giornate dal mero impegno lavorativo per tornare alla musica, al processo creativo che ha già caratterizzato i suoi trascorsi. Se ne produce una proposta libera da schemi, punk nell'attitudine e bedroom pop nella realizzazione tecnica, con sonorità e soluzioni espressive utili a enfatizzare la voglia di cantare piccole cose, il quotidiano che diventa empatia e condivisione, con la profondità di chi non si prende troppo sul serio e finisce per strutturare anche qualche tormentone scanzonato (sì, come nel caso di "Soldi e patata").
Dischi del genere sono un felice esempio di come le canzoni possano essere altro rispetto a quello che il mercato postula nel dominio del pop; "Perdersi e ritrovarsi" è un felice ritorno allo slancio di idee che finiscono per creare qualcosa di nuovo, personale, trasparente. L'auspicio è che arrivino ulteriori inediti di Mizar100, a prescindere dal tempo che servirà per finalizzarli.
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