Un tuffo nelle difficoltà di un cyberfuturo, che non si rivelano essere troppo diverse da quelle presenti.
Sarà che nell’ultimo periodo ho speso un abbondante centinaio di ore su "Cyberpunk 2077", e che di conseguenza sono abbastanza sensibile, artisticamente parlando, a tutto ciò che si rifà ad un progresso dalle tinte oscure, in cui all’avanzamento tecnologico senza precedenti fa da contraltare un disfacimento umano difficilmente riparabile; ma ascoltando la commistione di synth rock, EDM e darkwave di “Bowhead Tales”, album d’esordio del trio piacentino The Arvik, mi sono ritrovato in pieno in quelle atmosfere.
L’elettronica del disco punta ad un futuro di abbaglianti luci al neon riflesse da una pioggia incessante, un futuro nel quale l’elemento umano, ormai completamente sostituibile da quello artificiale, sembra aver perso ogni rilevanza, finendo completamente sullo sfondo. Non è un caso allora che l’unico elemento di “Bowhead Tales” nel quale risuona la presenza umana siano le voci; ma si tratta di voci spesso effettate a sufficienza da togliere quel tanto che basta di umanità da farcele suonare come fredde e distanti.
Se dal punto di vista musicale l’umanità è pressoché assente in “Bowhead Tales”, dal lato espressivo le cose stanno diversamente. Le atmosfere dei brani sono indubbiamente umane, e aprono squarci su quelle che sono angosce, paure e difficoltà dell’umanità del futuro – e spoiler: non sembrano essere troppo diverse dalle nostre. Si respirano le medesime incertezze e i medesimi dubbi, il tutto amplificato dal trovarsi in un mondo ancora più frenetico e sfavillante di quello attuale. In questo scenario nel quale il futuro appare più come una minaccia che come una promessa, l’unico rifugio nel quale poter trovare ancora una connessione con la nostra natura umana sembra essere proprio l’espressione dei nostri disagi. I The Arvik sembrano averlo capito con decenni, se non secoli, d’anticipo, e chissà che questo loro anticiparci un futuro possibile ma certamente non desiderabile non finisca per esorcizzarlo. Possiamo solo augurarcelo. Nell’attesa di scoprirlo, non possiamo che raccomandare l’ascolto di “Bowhead Tales”.
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La recensione Bowhead Tales di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-06-28 12:46:00
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