Rieccoli, i Perturbazione. Da sempre cantori della laterale centralità delle piccole cose, non cambiano approccio al fatidico momento del passaggio su major. “Pianissimo Fortissimo” si inserisce infatti pienamente nel percorso del gruppo, andando a configurarsi come una summa di quanto fin qui mostrato, riuscendo a miscelare la freschezza testuale di “In Circolo” con le malinconie sottili di “Canzoni allo specchio”.
Un disco di piccole cose, come detto, che parte da basi musicali già note e rodate per mettere a punto un immaginario del tutto personale, affinato brano dopo brano nel corso degli anni e mai così a fuoco. Perché i Perturbazione sono un gruppo con coordinate chiare e decise, riconoscibili al primo ascolto (anche solo per la voce unica e fragile di Tommaso Cerasuolo) e con un portato identitario fuori discussione. E allora ritornano le minime vicende di quotidiana insicurezza che si sciolgono in interrogativi autoformulati, struggenti perché la loro stessa messa in parole implica l’inesistenza di risposte compiute (“Battiti per minuto” o “Qualcuno si dimentica”). Oppure le visioni dotate di uno sguardo poetico alla Gondry, capaci di tagliare trasversalmente l’immagine di ciò che ci circonda e di mostrarlo da un filtro peculiare e rifrangente (“Leggere parole”, che ribalta e potenzia l’assunto di “Fahrenheit 451”). O ancora l’angoscia strisciante di non riuscire a declinare il tempo come il proprio tempo (“Nel mio scrigno”, “On/off” e soprattutto “Brautigan”).
Il tempo è il filo rosso che si snoda lungo l’intera produzione del gruppo, dimensione in costante e cangiante amalgama con le molteplici e mai banali declinazioni del tema d’amore. In questa capacità di non ripetersi, pur restando nel medesimo solco, si attesta la grande abilità dei Perturbazione, che realizzano il loro disco più compiuto, brillante cristallizzazione di ciò che sono. “Pianissimo, Fortissimo”, ovvero la delicatezza dei suoni con un’emotività a fior di pelle. Un album caldo e freddo, spietato e rassicurante.
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La recensione Pianissimo fortissimo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-04-20 00:00:00
COMMENTI (24)
personalmente credo che pianissimo fortissimo sia migliore di canzoni allo specchio... ovvio in circolo è difficile da raggiungere... ma è un buon disco, dopo che lo hai ascoltato un paio di volte, rendendoti conto che, in fondo, non parla tutto di amore... perchè a me la prima cosa che mi ha destabilizzato è stata questa...
A me volevano appendermi a testa in giu' perchè non mi fa impazzire l' ultimo disco, solo l' ultimo.....
Eh no non sei l'unico.
Mai piaciuti, ma non dirlo a voce alta.... anni fa in questo forum... o forse altrove, non so... volevano lapidarmi per averlo pensato!
eh si, dei concerti da paura..! una botta di adrenalina..hai presente quel sound che ti entra nello stomaco?
e il disco..?beh, uno di quei dischi che non ti stanchi mai di ascoltare..una ricerca sonora incredibile, e poi originali..in tutti questi anni hanno saputo sempre rinnovarsi..ogni nuovo album una sorpresa..altro che i Radiohead..!!
complimenti..a loro e a chi li ascolta!
certo che sei l'unico.
se non lo fossi, i perturbazione come farebbero ad essere primi in classifica da mesi e riempire gli stadi di tutta italia?
si mi sa che sei l'unico [:
c'è qualcuno, anche solo una persona qui, a cui i perturbazione non piacciono proprio? a me non piace nessun disco, sono l'unico? :|
a distanza di tempo a me piace sempre di più, certo niente di rivoluzionario, ma, dico, ne avessimo di più di gruppi così
Non penso che questo disco farà cambiare idea a qualcuno che non amava i Perturbazione. Ma consiglio a tutti i fan di ascoltarselo quelle 4/5 volte necessarie a farselo entrare dentro. E' un grandissimo disco.
Si raccomandano vivamente "qualcuno si dimentica", "on/off" e "brautigan".
troppo poco...un po' più di manuel non ci stava male...