Con chitarre distorte e una batteria martellante i Deschema raccontano la separazione dalla provincia senese e il trasferimento nella grande città
La voglia di rivalsa, le chitarre distorte, i giubbotti di pelle e un batterista che picchia come un fabbro. Nel nuovo singolo dei Deschema c'è tutto l'immaginario alternative rock e pop punk che vive lontano dalle grandi città. Quando poi nella grande città tocca andarci ne esce una canzone contraddittoria, dedicata a chi ama e odia quel mondo.
Milano, a volte mi fai paura
penso di essere troppo piccolo
per te che sei così grande
Il singolo si chiama Corri, una dichiarazione d'amore, che allo stesso tempo è anche uno sfogo, per e contro Milano (e quale altra grande città sennò?). Il racconto di questo rapporto ha il sound dei Fast Animals and Slow Kids. Chitarre elettriche, batteria che mena e una voce potente sono le protagoniste, ma la canzone mantiene sempre un atteggiamento gentile. Non è un brano scomodo, anzi, forse è fin troppo posata, ma va bene così. La disillusione ha preso il posto della rabbia. Ora alla band senese non resta che accettare la contraddizione che hanno ben riassunto nell'ultima frase dello special parlato a metà della canzone: "Forse è l'euforia di vivere in un posto che chiamo casa, ma non lo è".
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La recensione CORRI di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-02-27 11:01:00
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