Si fa un gran parlare attorno all'Intelligenza Artificiale. Alla fine dei conti, la discussione pubblica verte principalmente su un punto: l'IA sostituirà gli esseri umani? Oppure le persone riusciranno a fare in modo che le tecnologie generative diventino utili supporti per le proprie attività?
Questo disco è la dimostrazione di un dato di fatto: quando le persone e le macchine lavorano bene insieme andando nella stessa direzione, funziona tutto alla perfezione. Innanzitutto, con il loro primo EP di debutto L’invasione delle entità polinomiali, i LËV hanno inaugurato un nuovo genere musicale: è l'Elettro Nostalgia (del sé).
La band fa parte della fiorente scena napoletana e nelle proprie composizioni alterna inglese, francese, portoghese, italiano, fondendo sonorità elettroniche, trip hop e acustiche. Federica Mottola alla voce di seta, Lucio Leone alla batteria, Pasquale Gentile ai synth, Stefano Pinto al basso e Antonio Canciello alle chitarre compongono la formazione titolare di una squadra capace di disegnare viaggi sonori e linguistici accattivanti (Una étoile, Itaca).
Il gruppo mostra duttilità e ottime doti creative e compositive sia nelle parti strumentali - vedi l'ultima traccia - sia nell'utilizzo della forma-canzone più classica (DiscoAntoine), danzando con stile dal funk al pop. Anche le emozioni spaziano dal gioco e dall'allegria fino alla malinconia (Dream me back) e alle ispirazioni tribali afro-beat, come accade nell'intenso crescendo de L'inutile indecisione. Tra gli esperimenti in italiano, interessanti, Mangiacuore spicca per immaginario, andamento e sorrisi.
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