Un disco contemporaneo ma musicalmente senza tempo, che si distacca dalle sonorità standard del mainstream e cerca strade alternative per un artista pop contemporaneo.
Per un pugno di sole è il primo disco di Oh Baro, giovane artista toscano classe 2000, con alle spalle diverse aperture di artisti emergenti e la partecipazione alle fasi preliminari di Xfactor 2022.
Si tratta di una raccolta di undici brani in stile pop rock indie che attraversano un flusso emozionale molto personale.
Per un pugno di sole e Pezzi di me - paure sono un chiaro biglietto da visita su ciò che ci si può aspettare da questo lavoro: un sound semiacustico, con predilezione per gli strumenti "suonati", come belle chitarre acustiche, kit acustici di batteria e basso e chitarre elettriche.
Fuoco vivo è scarna che di più quasi non si può, con chitarra acustica e percussioni, voce principale e cori che fanno atmosfera e tridimensionalità.
Solitudine si apre con un bell'arpeggio di chitarra acustica ed è una ballata molto alla Ultimo dei primi tempi, con un'attitudine acustica che ad ogni canzone si fa sempre più piacevolmente presente, considerando età e background musicale di Oh Baro.
Respiro entra in scena ancora sulle note di una chitarra acustica subito corroborata da basso ed una batteria con un kick forse un po' troppo appuntito per il contesto. I testi risultano sempre molto semplici e senza velleità auliche, ma con la volontà di fermare momenti precisi di vita normale.
Aria interludio vuole essere una registrazione lo-fi, con un po' di fruscio di fondo che poco aggiunge ad un sound già solido di chitarra acustica che accompagna e fraseggia.
L'amore di Giuda entra per una volta con una chitarra elettrica pulita che prelude ad un piglio un po' più aggressivo assecondato da una batteria essenziale ma carica di groove. L'apertura del ritornello è molto da pop primi anni 2000, ma ancora una volta con un gusto strumentale molto lontano dallo standard attuale e vicino ai tempi in cui non si usavano prevalentemente loop e campioni.
Nuda torna ad onorare la regola delle canzoni che iniziano con chitarra acustica e voce che però stavolta risulta troppo dentro al mix, ma della voce torneremo a parlare dopo. Diavoli è una ballata sofisticata che inizia con pianoforte e una voce filtrata per accentuare le frequenze medio alte. Bello l'ingresso della batteria che riesce a trascinare avanti il groove fino ad un ritornello apertissimo che è il più riuscito della tracklist.
Illudimi è una valanga di parole su un arrangiamento molto appoggiato e dei clap che ne caratterizzano molto il sound e l'andatura.
Si chiude con Bella di notte - feat. Nich e ancora ci si affida ad una bella chitarra clean bagnatissima di reverbero a cui si aggiunge ben presto un kick elettronico. l'incrocio di voci funziona mentre la canzone cresce grazie ad una bella figura di rullante che sfocia in un ritornello quasi catartico. Meritava forse di arrivare un po' prima nell'ordine della tracklist.
Capitolo voce: c'è intonazione, c'è un timbro pulito, per nulla incline all'esercizio di stile, che suona molto spontanea e "in faccia" sia al livello di arrangiamento che come attitudine. Purtroppo vive di un difetto ormai diffuso tra i giovani che non è considerabile come uno stile o una ricerca estetica ed è la dizione, a dir poco pessima con cui vengono interpretati i testi alterando il suono delle vocali, aprendole in maniera innaturale o strascicando i finali delle parole. Tutto questo depotenzia enormemente il pathos e la profondità dei testi oltre a rendere difficile la comprensione delle parole.
In conclusione Per un pugno di sole è un disco che sorprende per il sound scelto, molto suonato e poco "programmato", un disco che vive di canzoni ben fatte e strutturate per essere radiofoniche. Al netto del problema della pronuncia dei testi, si tratta di un ascolto fluido e piacevole che lascia una buona dose di vibrazioni positive e in testa anche qualche ritornello.
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La recensione Per un Pugno di Sole di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-02-28 17:40:52
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