Scritti libertini diventano pulsione creativa per narrare il torbido che caratterizza il capoluogo piemontese e il suo presente: buone intenzioni di DOSR, finalizzate in forma convincente
Si presenta con un extended play di inediti il torinese DOSR, che lo scorso gennaio ha pubblicato "TORINO BOUDOIR" su licenza della label Radiobluenote Records.
Sette tracce, cinque producer coinvolti, un concept molto chiaro: sulla scia degli scritti realizzati dal Marchese de Sade, il rapper racconta il ritorno nel capoluogo piemontese mettendo alla berlina gli estremi e le incoerenze di un salotto sfarzoso e putrido al tempo stesso. Tutto questo impianto argomentativo trova forma concreta in liriche agili, svelte e decise sui beat finalizzati attraverso un ristretto (quanto significativo) nugolo di collaborazioni dietro al banco di missaggio, per recording session il cui riscontro, ai timpani del fruitore, è vicino a un mixtape colorato e dalle molteplici sfaccettature, più che a un album omogeneo.
Torino sullo sfondo, ma anche al centro delle barre: le liriche di DOSR convincono, e siamo fiduciosi in vista della musica che verrà. Proporre un lavoro del genere è un dispetto alle attuali, pigre, dinamiche della discografia; piace per queste intenzioni reali, e per le soluzioni espressive che hanno portato alla sua forma concreta.
L'auspicio è di risentirci presto, con materiale che sappia dare ancora più spinta a questa carica espressiva.
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La recensione TORINO BOUDOIR di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-05-28 13:26:34
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