Tracce per una psichedelia serena o un nirvana della mente, a seconda dei gusti
Filippo Soddu ha deciso di esplorare i suoni della sua micro key, una tastiera compatta. E lo ha fatto in casa durante il "rock down" di quattro anni fa, in piena pandemia di Covid 19. In questa maniera e il quel contesto storico l'autore milanese ha ideato, prodotto e registrato tutti i suoni del suo primo album solista, poi mixato da Gianluca Mancini (Mai Tai Studio).
Il disco, concepito nell'aprile del 2020, ha visto così la luce nel febbraio di quest'anno con il titolo Boleti saepe voluptarium venenum sunt, una frase d'impatto che nell'antica lingua latina vuol dire "I funghi sono spesso velenosi". Il latino torna poi nel brano Fertum fervens.
Il risultato quindi è un lavoro molto ambient, interamente "strumentale", abbastanza minimale e piuttosto indirizzato verso una possibile psichedelia serena dell'anima oppure verso uno stato di nirvana, a seconda dei gusti.
Una traccia come Attraverso il corridoio spicca per la capacità di accompagnare la mente in un immaginario statico e dinamico al contempo, piacevole e colorato, claustrofobico e creativo come il periodo pandemico può essere stato per alcuni.
In conclusione, il progetto sa dare una certa soddisfazione agli amanti del genere, delle sonorità ambient e degli ampi spazi vuoti in cui lasciar navigare liberi i pensieri, anche quelli più reconditi, segreti e nascosti.
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La recensione Boleti saepe voluptarium venenum sunt di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-08-25 23:59:10
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