Un'intensa scarica di batteria ed elettricità dà il via a Elevate, il primo full length dei Toliman, e la voce di Paola Urso arriva presto a prendersi la scena. Nel brano d'apertura Opiate, la tensione sale sempre di più con il passare dei secondi, fino ad arrivare al cielo.
Mentre Ablaze introduce una dimensione sonora vicina alla suspense, tracce come Crows and Cranes mostrano anche solo attraverso la loro struttura tutto il piacere provato dal gruppo nel suonare le parti più strumentali. Se la contaminazione dei sensi diventa stereofonica in Sinestesia, 5 A.M. svela un'anima acustica davvero molto apprezzabile capace di esaltare ulteriormente le caratteristiche canore della front woman, dalle vette più alte fino ai fondali marini.
Nella vetrina del disco non mancano le ballate come Hyper-ballad, la spiritualità psichedelica in climax di Theseus, il viaggio attraverso il dolore e la risalita di Windowpane ed Elevate. L'atmosfera si fa ruvida con Roots, prima del lungo addio di Aurora Borealis.
La band basata a Milano, nata tra Casale Monferrato e Vigevano, spazia così tra il prog, il metal e la sperimentazione in generale. Tutti gli undici brani sono scritti con un'elevata consapevolezza che si avverte nella scrittura e negli arrangiamenti, riuscendo a valorizzare al meglio le composizioni.
Il progetto ha una carta vincente in più nella forte personalità di Paola, che firma anche tutti i testi. La sua interpretazione è ben supportata dalle chitarre di Riccardo Roggero e Jack Irrequieto, dai synth e tastiere di Francesco Marchisotti, dal basso di Luca Mellina e dalla batteria di Francesco Ottone.
Sarebbe curioso, interessante ed originale provare a sentire un pezzo dei Toliman in lingua italiana, senza rischiare di perdere la loro identità musicale, perché il risultato potrebbe rappresentare un unicum per il panorama nazionale.
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