Esploderemo chitarra e voce, anche se allo stesso tempo "siamo come acqua sulla sabbia, duriamo come soste in autostrada", siamo ormai 2 Ombre con angolazioni differenti, di Soli diversi, tra fusi orari lontani.
Si può partire quindi dal cantautorato di una volta per raccontare lo sbandamento di oggi, di una generazione con "le paure dentro la testa", come dice FFFF, un brano entrato a far parte della colonna sonora della sesta stagione della serie Netfilx “SKAM Italia”.
Così ritrovare Matteo Pasqualone in arte Redh cinque anni dopo, con una pandemia di mezzo, significa incontrare un autore cresciuto, una personalità più forte, uno stile più netto, un approccio musicale nitido e deciso. D'altra parte, torneremo, prima o poi, dicevamo.
Matteo si prende ora anche il gusto di trasformare ballate profonde in petardi rock, con la voce spezzata in un pianoforte che se ne sta di spalle in un angolo lontano ma che sa quali tasti toccare.
Brillano per orecchiabilità, cambi di ritmo e intensità Aspettami e Quaggiù, cui è affidata la chiusura del disco, per affermare ancora una volta che siamo frammenti un po' dispersi ma prima o poi ci ritroveremo ancora, speriamo prima che passino altri cinque anni.
In mezzo a tutta questa gente è il primo album vero e proprio del cantautore romano ed è formato da otto tracce che tracciano una via capace di attraversare l'indie e il pop rock, sapendo scegliere sempre di più immagini semplici, dirette e poetiche: "Impazziremo come al ritorno un soldato...".
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