Ossatura afro, melodie latine, anima mediterranea: l'esordio vincente degli Addict Ameba
Chi bazzica queste pagine potrebbe già aver letto il nome degli Addict Ameba, che sia nella line up del MI AMI 2023 o nelle righe dedicate alle precedenti uscite del collettivo milanese. Insomma, questo ‘Caosmosi’ è un esordio sulla lunga distanza che arriva anticipato da una discreta attesa, evocata dagli incoraggianti singoli che lo hanno preceduto negli ultimi mesi oltre che dall’EP ‘Panamor’ di ormai quattro anni fa. Sulla lunga distanza per modo di dire, perché ‘Caosmosi’, oltre ai due singoli che lo hanno anticipato conta appena 5 tracce per un totale di 7.
Una sintesi che in realtà non pesa affatto e, anzi, restituisce un quadro essenziale e allo stesso tempo ricco in cui c’è tutto quello che ci saremmo aspettati da un album del genere. L’alchimia felice è quella tra l’abbondanza di input tra una formazione che più che band è un collettivo di oltre dieci elementi, aperto anche a collaborazioni esterne (gli efficaci Joshua Idehen e Rabii Brahim), e il focus ragionato su un’estetica musicale ampia ma precisa: siamo chiaramente sulla scia dell’afrobeat riletto dal nu jazz inglese (e in questo senso la presenza di Idehen, già collaboratore di Sons Of Kemet e The Comet Is Coming, suona quasi come un imprimatur), in un canale abbondantemente navigato negli ultimi anni. La rotta degli Addict, però, segue una virata decisamente più mediterranea (nord o sud, a seconda della prospettiva di osservazione) in cui confluiscono anche influenze latine, arabe, tropicali, e, tra una specie di desert rumba (Love Lava) e rap italo-tunisino (Ya Bled), sembra recuperarsi anche un po’ dello spirito patchanka di certa musica europea di una vent’anni fa, forse oggi troppo bistrattata.
Accanto agli ostinati kemetiani e ai groove in area C’Mon Tigre, il collettivo pompa una dose intossicante di pathos ispanofono e ballabilità caraibica(Copelandia), aggiungendo una sfumatura al tempo stesso conosciuta e inedita in una formula che oggi, comunque, in certi ambienti va forte ed evidentemente sembra aver ancora parecchio da regolare.
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La recensione Caosmosi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-08-19 20:45:30
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