Un disco strano, nato un po' per caso, un po' per amore della musica e della spontaneità. Divertente, a tratti delicato, convincente.
Theorius Crampus è il nuovo disco di Maurizi & Greco, duo romano alla prima esperienza discografica.
Il titolo del disco che storpia il primo storico lavoro a quattro mani di Venditti e De Gregori può far già lasciar intendere cosa ci apprestiamo ad ascoltare.
Si tratta di una raccolta di dodici canzoni in stile cantautoriale, con uno spiccato senso di leggerezza e divertimento musicale.
Mi piace che mi piacciano cose ha già tutto nel titolo e musicalmente svela anche il mood del disco, fatto di strumenti standard e arrangiamenti appunto cantautoriali che non brillano per sperimentazione, ma sono piacevoli.
Un racconto scolastico carico di immagini divertenti è Io l'anno prossimo, ballata che vede voce e pianoforte in primo piano.
Chitarra acustica in vista in Ho dato un nome, canzone d'amore sui generis. Mon petit enfant gioca con le lingue, dal francese al tedesco, fino allo spagnolo su un lungo arpeggio di pianoforte, basso, batteria e poco altro.
E tu che mi chiedi è una canzone d'amore vera e propria, con un'andatura dimessa e tante immagini descrittive che funzionano bene.
Periferia è un proto rap sulla periferia romana, peccato per la voce un po' troppo indietro nel mix. Venite a dirmi che son morto è una ballata semiacustica agrodolce sul tempo che passa e la nostra concezione di tempo che passa. Desde hoy è un piede sull'acceleratore, con una piacevole fisarmonica che fraseggia insieme alla voce che canta in spagnolo un testo positivo, leggero e musicalissimo come la lingua spagnola sa essere.
Sociopatia è un ritorno a sonorità più cupe con un'interessante e divertente dissertazione su cosa è sociopatia e cos'è invece una vita piena di ipocrisia. Tonino sognatore è un divertissement in romanesco, un tira e molla leggerissimo d'amore o di nostalgia d'amore. C'è è la canzone più lunga, oltre i sei minuti e ancora si parla d'amore in questo misto di serio e faceto di amore al sapore di complottismo e omeopatia. Si chiude con Scrivi una canzone, la ricetta per la felicità in musica.
In conclusione Theorius Crampus è un disco scritto per il piacere di scrivere insieme e di divertirsi insieme, ma divertirsi seriamente. Poche parole su arrangiamenti e produzioni che sono chiaramente amatoriali, come il missaggio e il mastering, ma che comunque non sono malvagi. I protagonisti sono i concetti, il modo di scherzare senza mai diventare pesanti o polemici: la battuta per il piacere di fare la battuta. Nella convinzione che aver scritto un disco del genere sia già una vittoria personale, credo che tutto il resto sarà un piacevole surplus. Complimenti perché anche nella leggerezza può esserci delicatezza e questo disco ne è pieno.
---
La recensione Theorius Crampus di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-06-28 15:22:46
COMMENTI