È groove, è funk, è dance. Oppure, più semplicemente, è tutto ciò ti impedisce di tenere fermo quel braccio che con la mano sta reggendo una birra fresca. Il progetto è stato prodotto dall’etichetta Polyamore, creata a marzo dello stesso anno da Bruno Belissimo. Un’anticipazione era stata pubblicata già a settembre con l'uscita del pezzo malocchio, dove viene raccontata la storia di una richiesta di vendetta fatta da un cuore spezzato nei confronti della sua ex amante.
Chi subisce la maledizione però è una persona talmente felice che, attraverso la danza e “un amuleto che tengo sempre in tasca”, riesce a respingere al mittente la dannazione, per continuare a godersi la gioia della vita. Un pezzo che funziona, adatto a qualsiasi momento della giornata, al punto che Sam Ruffillo (altra icona della italo-dance, ndr) decide di produrne una versione ancora più dinamica e tribale, rilasciata a gennaio del nuovo anno.
È musica anagraficamente nuova, sia chiaro, ma le sue radici sono ben stabili negli anni ottanta. L’esempio più lampante è la traccia di apertura e che dà il nome all’LP, questo disco me lo comprerei. Un lavoro di ricerca, ancor prima di produzione, di quei brani forse ingiustamente dimenticati dalla storia della musica italiana.
Parliamo del (quasi) omonimo disco del 1985 di Beatrice, "Io, questo disco me lo comprerei". Un rifacimento che non si limita a tessere le lodi di un movimento musicale che ha influenzato più di tutti lo stile artistico di Bruno Belissimo, bensì un elogio che ne dà nuovo lustro con sonorità fresche e contemporanee. L’ascolto dell’album continua in un viaggio eternamente sospeso tra gli anni della disco music tricolore e il moderno (o forse futuro?) dove il tempo scorre veramente veloce e la testa continua ad ondeggiare.
La “cabriolet che vola” in litighiamo ti trasporta in una sceneggiatura verdoniana, “in una notte imprevedibile” fatta sì di una discussione, ma anche di tanti balli e sorrisi. Proseguendo entriamo nella canzone più funk e con i battiti più alti del 33 giri. Tutta la notte è di poche parole ma è senza dubbio la più ipnotica. Può arrivare l’alba ma la voglia di ballare non si ferma con Bruno Belissimo. Everybody loves dancing è il trionfo della cassa dritta, un manifesto alla capacità della dance floor di unire diverse personalità sotto un unico suono.
Alla fine dell’ascolto ci si sente come il paninaro Bircide di "Faccende complicate", nuovo programma di Valerio Lundini, chiedendosi dove ci si trova, se gli anni ottanta sono tornati e se questa virtuale ibernazione (tramite cuffiette) ha funzionato. La verità è che non sappiamo le prime due risposte ma alla terza potremmo senza dubbio affermare che sì, questo LP ha veramente funzionato.
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