Otto tracce senza nome registrate in presa diretta, senza lavori di sovraincisione ed editing. Unico modo secondo I/O per fissare l'essenza di improvvisazioni senza schemi prestabiliti. Batteria chitarra voce e contrabbasso. Partono dalla destrutturazione per costruire "Polytone". Un impianto libero, marginato solo dalla ricerca della pulsazione. Argomentazioni strumentali che sono indagini minimaliste. Esperimenti raffinati di suoni classici e jazz. Musica d'avanguardia assolta da ruoli di responsabilità.
Come noise mutilato e riversato a cubetti, come preludi e finali messi in fila senza un'apertura melodica, senza ritorni e ritornelli. Schioccano gli strumenti, in una marea che porta e deporta brandelli di forma e corpi senza soluzione di fisica. La tensione delle oscillazioni del contrabbasso e le sferzate ferrose e fangose della chitarra.
Trattieni la voce e il respiro e fai uscire il suono che rimane.
Classici alla Ovo ma polisensoriali e visionari come Dj Olive (tenendo conto che I/O non usano samples, si dimostrano abili nella creazione di una pasta evocativa a mò di elettronica ma interamente suonata). E, più indietro nel tempo, ci si può leggere qualche divagazione free alla Can ("Mushroom", per intenderci).
Esperienze live sul palco che li hanno segnati con Liars, Ovo, Anatrofobia, Zu, Damo Suzuki, etc. e il parto del loro secondo cd. Che è dicotomico almeno quanto il loro nome, e che può risultare noioso o entusiasmante a seconda di quanto si riesca a scendere nei suoi abissi. In arrivo meritate gratificazioni per il coraggio di I/O.
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La recensione Polytone di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-04-27 00:00:00
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