In questa strano aprile che ci ha portato un’estate anticipata e una ricaduta invernale, il nuovo singolo de I Trillici è la canzonetta punk estiva/non estiva che ci serve: orecchiabile, spensierata, danzereccia ma anche sgangherata, solare ma lontano dal mare, tra la Romagna e il Po. Tre minuti scarsi attraversati da una vena sghemba di disagio dolceamaro, come quello del godersi il bel tempo sapendo che c’è una temperatura innaturale per la stagione.
Voci spontanee e un po’ incasinate, la formazione sui generis con l’ukulele che, pur perdendo nell’elettricità una parte della sua vibe da spiaggia, rafforza quel certo mood fricchetto-punk che dà gusto e frizzantezza ad un brano per il resto semplice e piacione. Il carattere del brano ondeggia tra la vocazione melodica indie/it-pop e una vena punk che guarda al revival pop punk, a radici emo rivisitate in chiave spensierata, al punk danzante in stile esordio de I Cani che, tornando verso l’indie melodico italiano, chiude il cerchio dei riferimenti citati.
Da qualche parte, sotto la confezione del orecchiabile e ammiccante, c’è anche una sotterranea affinità con la weirdness anticonformista e contagiosa dei Neutral Milk Hotel di pezzi come Holland 1945, un’impronta che forse sarebbe interessante veder percorsa con più audacia.
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