Fra Italia, UK e Giappone viene plasmato un disco esperienziale che si pone in netto contrasto alle release usa e getta della discografia contemporanea: Dropout sound ci rende partecipi dei suoi pensieri sulla fine delle cose, e noi possiamo solo approcciare con interesse quanto intende condividere
Oscilla fra Italia, UK e Giappone Dropout sound (alias Davide Burattin), e le scarne note biografiche appaiono come una precisa scelta finalizzata ad accentrare l'attenzione sulla musica, sugli sforzi creativi profusi per pubblicare, in avvio di primavera, l'album "Sulla fine delle cose", licenziato dalla label Cactusound su distribuzione CD Baby.
In totale sono undici i brani a rimpolpare la tracklist che scava nella profondità di un concept ben definito: sviluppare un percorso introspettivo sulla fine delle cose. Questo importante manifesto d'intenti si concretizza attraverso soluzioni espressive stranianti, che alienano il fruitore dai consueti canoni attorno il folk, l'elettronica e l'attitudine indipendente; Dropout sound, infatti, ha come scopo la nuova codifica di strumentazioni già note a chi presta i timpani, per creare un modo inedito di intendere il dialogo che si instaura fra l'autore e chi è chiamato a metabolizzare i messaggi che condivide.
Il progetto funziona, forte di episodi efficaci e una spinta artistica poco incline ai compromessi: chi approccia "Sulla fine delle cose" deve avere ben chiara la necessità di dedicare tempo, attenzione e cultura d'ascolto nell'intero tempo d'esecuzione del long play. A posteriori, ogni persona sentirà di aver fatto la scelta giusta, perché un disco esperienziale è materia rara in quest'epoca di fast music e release usa e getta.
Merito a Dropout sound, e appuntamento a risentirci presto.
---
La recensione Sulla fine delle cose di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-05-16 00:00:32
COMMENTI