LUCA FOL LUCA FOL 2024 - Cantautoriale, Pop, Rock d'autore

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Seconda esperienza in lingua madre per il cantautore riminese Luca Fol e nuovo colpo a segno quanto a estro creativo e lucidissime intenzioni discorsive

Dopo una prima e solidissima esperienza in lingua madre, sulla base esperienziale di tanta buona matrice beatlesiana di fondo ma con un incedere pop moderno molto ben direzionato verso sofisticate ma affascinantissime matrici cantautorali, Luca Fol torna in studio per tirare fuori dal cilindro un altro gioiello di classe creativa e, di pari passo, di grande talento discorsivo quanto a visione del (proprio) mondo tramandata a quei posteri che avranno davvero il desiderio e l'esigenza di provare a individuare un qualsivoglia ruolo su quel che resta di un pianeta.

Nel nuovo splendido e ancor più maturo album omonimo, infatti, l'indole marcatamente pop intrisa di incedere tematicamente ironico-antropologico, già preponderante nella precedente esperienza discografica, viene corposamente e saggiamente portata avanti attraverso una strutturazione sostanziale che guarda alla melodia ma prosegue il cammino lungo un notevole e interessantissimo percorso sperimentale fatto anche di soluzioni elettroniche mai secondarie, anzi pilastri portanti di una concezione del dato sonoro comune a pochi in territorio nazionale.

E allora ecco che trascinanti incursioni funk-pop attraversano imprescindibili crocevia IDM per la cesellatura di veri e propri dancefloor da terzo millennio (Vivi con garbo), mentre funzioni cantautorali traggono brandelli di ispirazione da facinazioni sixties in prospettiva d'oltremanica ma sempre ineluttabilmente macchiati di tricolore (Concetti, Capricorno). Imprescindibili predisposizioni semiacustiche si fanno spazio anche in forza a pregevoli arrangiamenti orchestrali di grande sostegno e complementarità architettonica (L'errore), così come la loro trasmutazione sintetica concorre alla conformazione di fondamenta battiatiano-bluvertighiane tanto godibili quanto ammirevoli in termini di pura e consapevole maestria in sede di scrittura (Distanza).

Dietro l'angolo vivono e partoriscono idee, però, anche di stampo britpop di più che maturo profilo magnificamente Verve in direzione adulta (Dissolubile), così come elevato è il livello di capacità di innesto per fluttuazioni tanto simil-pop-punk (Diktat, Vita in contropiede) quanto gustosamente latineggianti (Estinguiamoci) ma anche oscuramente eighties negli sfoghi dark-wave che chiudono il cerchio sia sonoro che concettuale (magnifica Pratica spirituale, vero apice tanto del lavoro in questione quanto di un intero percorso).

Per almeno la seconda volta consecutiva, dunque, il buon Fol piazza un colpo realmente ben assestato alle fondamenta delle produzioni nostrane sostenendo a gran voce, qualora non fosse ancora chiaro, quanto sia necessario e vitale, ora più che mai, prestare fede ai maestri, certo, ma senza chissà quale timore di indossare vestiti di manifattura individuale per esporre una importante e vitale idea generale sia sulle proprie personali intenzioni di scrittura, sia sulla possibilità – remota ma comunque reale – di tracciare una qualche via di futuribilità contenutistica che si faccia scudo di una sincerità e onestà intellettuale comune a pochi e difesa da nessuno, da queste parti.

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La recensione LUCA FOL di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-04-23 21:59:26

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