Il lungo viaggio nell'hype del trio veronese è un omaggio iconico agli anni d'oro dell'analogico.
Generazione in fissa è il titolo del nuovo brano dei Xcorsi, band veronese nata nel 2008 che ha due album all'attivo e da un paio d'anni gravita nell'orbita dell'etichetta Matilde Dischi.
Il trio formato da Elia, Simone e Luca propone un power pop chitarristico che risente delle influenze del punk-rock californiano ma lo adatta alle esigenze di avere un prodotto che arrivi a tutti, quindi con forti ambizioni radiofoniche.
Quello di cui scriviamo è un brano che vuole parlare della generazione di oggi, in particolare di come viene fruita la musica e il valore che ad essa viene associato. La canzone diventa subito un pretesto per sciorinare i difetti dell'ascoltatore/teenager del ventunesimo secolo: dai social alle piattaforme, passando per quella canzone ascoltabile solo nei video di trenta secondi o nei balletti. I riferimenti sono tantissimi, tutti funzionali ad operare un confronto fra il mondo prima e quello dopo l'era del digitale: si canta di quanto è figo il vinile, si citano band storiche e si analizza quanto la musica fosse al centro della vita di un giovane, al punto da condizionarne stili, atteggiamenti, modi di pensare.
Insomma, una critica leggera alla generazione di oggi fissata con i telefoni e i marchi più alla moda, ma tutto sommato cosa ne viene fuori? Il brano dei Xcorsi è anch'esso figlio dei tempi, con un impianto nostalgico che alla fine rivela quanto l'operazione vintage alla Tommaso Paradiso funzioni sempre e comunque.
Con un ritornello killer e una serie di immagini iconiche che si susseguono strofa dopo strofa, la band veronese produce un brano orecchiabilissimo, che piacerà tantissimo a tutte le nuove generazioni che hanno rispolverato il walkman e i romanzi di Stephen King dalla libreria dei genitori.
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La recensione Generazione in Fissa di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-04-14 08:50:06
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