Liquami Liquami 2023 - Alternativo, Emo, Slow-core

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Otto ninnenanne sporchissime per non sentirci soli mentre affrontiamo la realtà

Sono stati definiti il “supergruppo emo”: nelle loro carte d'identità c’è scritto, tra gli altri, Fine Before You Came, Generic Animal, Verme. Cinque nomi eminenti della scena trasversale dell’ “alternative italiano”, vissuta come musicisti, produttori e quant'altro. Oggi insieme sono i Liquami.

Uscito lo scorso 15 settembre per due etichette cardine del DIY in Italia, To Lose La Track e La Tempesta Dischi, l’omonimo disco d’esordio dei Liquami è una mezz’ora di musica incrostata, torbida, antica, fatta di toni chiusi, pochi colpi di basso e batteria, chitarre ora liquide e accarezzate ora massicce e taglienti, mentre ogni buco è riempito da sintetizzatori, fiati e voci processate pesantemente. Certificazione slowcore per la lentezza e la mole, emo per le atmosfere e per i testi: otto canzoni scritte con la limpidezza di un bambino, ma cantate con la ruvidezza di chi fatica da una vita contro microscopiche e invincibili sicurezze.

L’album procede con il passo affaticato di un regionale scassato che urla storie a bassa voce. Una volpe, una lince e degli elefanti e Le verdure fanno bene ci accompagnano in territori di nostalgia dove possiamo sbirciare sull’infanzia di qualcuno, forse anche sulla nostra; Oh Pinolo e Giovedì al fiume ci riportano bruscamente al presente, mettendoci di fronte al costante stato d’ansia provocato da un’incertezza che si sente cucita addosso.


Le voci non si oppongono alla sporcizia che gli strumenti gettano loro addosso, ma anzi suonano arrendevoli, stanche, eppure urgenti.

I testi amari ma scanzonati diventano spesso mantra che danno alle canzoni un’aura arcaica, avvicinandole tanto a musiche da rituale pagano che a filastrocche, che non diventano mai spot motivazionali ma spaccati veri e dolorosamente teneri di vite ordinarie, rendendo difficile non immedesimarsi.

Il disco continua a muoversi lentamente, per giungere a destinazione con Una cosa importante. Qui c’è tutto ciò che abbiamo già trovato e tutto ciò che non ci aspettavamo di trovare, una chitarra acustica finalmente liberata e una melodia lasciata respirare in un canto quasi liturgico, voci toccanti che a loro volta trattengono a fatica un fiume di vulnerabilità e di speranza. I Liquami hanno aspettato per un disco intero a farci una promessa, «Tieni a mente una cosa importante / Se adesso tu dormi domani sei forte», promessa a cui avremo bisogno di credere. Nella versione fisica dell’album il gruppo nasconde anche una Traccia fantasma insieme al rapper Pufuleti, brano che fa dell'inquietudine il suo punto di forza grazie a una sovrapposizione di voci spettrali e inquietanti.

C’è chi riascolterà questo disco perché spera di trovarci un qualche tipo di risposta, e c’è chi lo farà per farsi cullare ancora un po’ dall’insicurezza a cui i Liquami ci hanno abituati. In ogni caso, ritroveremo uno specchio polveroso di cui probabilmente non sapevamo di aver bisogno.

 

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La recensione Liquami di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-03-27 18:38:39

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