Mah. Qualcuno se la prende se non riusciamo a impazzire per Les petit enfant terriblez? (un altro gruppo con nome francese che canta in inglese, cos'è una nuova moda bresciana?!).
Sia chiaro, non possiamo permetterci una stroncatura, qui c'è stoffa ed è evidente, per non dire della giovane età e del fatto che c'è gente che in questo gruppo ci crede (i ragazzi della Mizar non sono degli sprovveduti, questo è certo).
I Lpetz sono bravi, questa è la realtà, hanno un'ottima capacità di scrittura e un'ottima resa live e sono molto cool e disinvolti.
Solo che non sono geniali.
Non è un grave problema, né evidentemente un'anomalia, ma qualche pretesa ce l'avremmo: tipo che la personalità (notevole) del gruppo si infiltrasse anche nella musica, nella sostanza e non solo nell'aura. Ci fanno (ci sanno fare) ma non ci sono: dimostrano di poter essere per qualche minuto gli Interpol o i Bloc Party, ma di rado sentiamo la presenza dei Lpetz. Nemmeno l'uso intelligente di certa elettronica ci fa cambiare idea e ci rende anzi più difficoltoso l'innamorarci di questo disco. È imbarazzante perchè sarebbe molto facile, per qualcuno sacrosanto, fregarsene di queste quisquilie e gridare al miracolo, in fondo chi si può dire assolutamente non derivativo? Ok si sa tutto è una copia di tutto e noi siamo terminali che ricevono flussi di informazione per filtrarli e rimandarli ad altri terminali, ma, appunto, in questo caso è sul filtro che bisogna lavorare. Contorto? È colpa loro. Maledetti, non era questo il discorso che avevo in mente!
Mettiamola così: sono i classici studenti dotati, anche più della media, che però fanno esclusivo affidamento sul loro talento naturale, “possono fare di più” e per questo fanno incazzare il doppio: non ci vuole tanto, davvero. Basta incuriosirsi ancora e di più, andare a rovistare più a fondo senza temere di trovarsi a raschiare il barile (che tanto è già vuoto, ma chi raschia con più sforzo qualcosa porta a casa), insomma ragazzi, provare a essere geniali. Ne siete capaci?
Noi ne siamo convinti, ma per ora ci limitiamo a osservare e annuire quando prendete la mira bene, negli altri casi, l'applauso non ve lo si nega comunque, ma non ci si chieda di impazzire. Merci!
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La recensione S/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-04-02 00:00:00
COMMENTI (18)
con calma....................vedo
arriva, arriva...
:= ma la cazzo di intervista???:=
si ..il primo interpol è bello...ma il secondo me l'hanno regalato e dopo che ho cercato di farmelo piacere mi sono proprio arreso!:[
he he he per certi versi posso concordare, ma il primo disco degli interpol aveva alcune canzoni davvero belle, tipo "obstacle #1", e anche il primo bloc party (l'ultimo non l'ho sentito) quindi insomma non voleva certo essere un riferimento negativo, come (e c'hai visto giusto) non voleva assolutamente essere negativa la recensione: siete bravi, ma so che potete diventare grandi!
dai, l'atteggiamento è quello giusto!
:)
è tutto al fine di migliorare!credo che bisogna continuare a provare soluzioni per arrivare a un buon disco originale..e non dormire di notte!..comunque la recensione a me piace!non è certo negativa!però quei gruppi sono veramente sonniferi..
:=
mi sono venuti in mente ascoltandovi, tutto qua.
non sono due brutti nomi, hanno fatto cose interessanti, non dovete prendervela. suvvia...
:)
dì la verità... non ci dormi la notte ogni qual volta pensi a questa recensione!!:[ :] :[
però non capisco che c'entrino gli interpol o i block party..
boh..:|
ahaha hai ragione Beppe! Grandi cmq!