La Commedia è un quadro da grande manuale pop, la traduzione contemporanea delle grandi nevrosi mortifere degli anni '80, splendenti di elettronica, intrise di poesia
C'è una sorta di malinconia tragica che aleggia sul nuovo disco de Il Quadro di Troisi, La Commedia, in uscita per 42 Records. Tragicità che sa di anni '80 italiani, che odora di Giuni Russo e Pino Mango, mediterranea per forza di cose, un sentimento che un secondo inebria il cuore con le sue melodie gonfie di rassicurazione pop, e il secondo dopo fa sprofondare nella disperazione di un esistenzialismo armonico sconvolgente. Già solo le premesse di questo nuovo lavoro di Eva Geist e Donato Dozzy - a cui si è ormai stabilmente aggiunto Pietro Micioni - fanno presagire un grande respiro, il recupero di un sentimento musicale che in Italia abbiamo colpevolmente dimenticato.
Ma questa non è più l'Italia delle avventure scabrose dei personaggi di Tondelli, non è più tempo di Vacanze di Natale o di Sapore di Mare, perché nel 2024 l'effetto nostalgia non porta nulla di buono. Ed ecco che La Commedia diventa il modo più sano di tradurre quei suoni, quella bellezza corrotta e melensa in nuovi discorsi, in nuove canzoni ugualmente pop, con lo sporco dell'elettronica a fare da bussola.
Il Quadro di Troisi torna dopo 4 anni deliranti, tra pandemia, elezioni, dibattito sulla cosa pubblica e sugli esteri da tribunale politico. E tutto questo si sente, perché sotto la forma smagliante di queste 10 canzoni giace l'inquietudine che avrebbe fatto ghignare il maestro Battiato. La voce di Eva Geist si ritrova a più riprese ad inneggiare alla notte, ai sentimenti oscuri. Persino nei brani che lasciano intravedere speranze d'amore più marcate, grazie anche al comparto musicale lieve e spensierato - si veda La prima volta - è la perdita a fare da sottofondo emotivo, alla fine dei conti.
In questo la lezione di Giuni Russo è sia melodica che di atmosfere, perché ogni quadretto è immerso in una passione che ha bisogno di una libertà che sembra non poter raggiungere. Le tappe della libertà sono segnate da un sentimento di manifattura, dal lavoro di Donato Dozzy, un artigianato tutto italiano, crepuscolare, che dipinge autostrade ormai vuote, lontane dagli incidenti mortali della riviera romagnola di quarant'anni fa. Ne L'alieno la musica ci accompagna lentamente ad esplorare località marittime, porti e spiagge su cui consumare tratti di vita ragionati, meno caotici del solito.
La Commedia è una raccolta di canzoni perfettamente impacchettate, eleganti al punto giusto, minimali nella loro elettronica, capaci soprattutto di trasferire in musica un cambiamento, un tradimento nei confronti di una serie di modelli imprescindibili, ma consapevolmente abbandonati alla loro epoca mortifera. L'oggi non è di certo più vitale, e per questo va cantato in questo modo, iterando formule, lasciando librare testi importanti nell'aria, in un quadro da grande manuale pop.
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La recensione La commedia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-03-29 09:53:00
COMMENTI (1)
Ho ascoltato con curiosità il nuovo lavoro del trio "Il quadro di Troisi"
E devo dire che è fonte di bellezza.
Parlare del disco "La commedia" può sembrare facile, troppo facile. In realtà è difficile, molto difficile. Perché non sai mai da dove iniziare, quali aspetti omettere e quali accentuare, che direzione prendere nel spiegare i motivi per cui tale opera mi piace e perché sia in grado di toccare certe corde del mio essere. Un po come succede con i dischi di Giuni Russo che giustamente viene menzionata nella recensione di Gabriele Vollaro.
Eva Geist è una straordinaria interprete con una voce dolce, duttile e sobria, che è riuscita a sintetizzare la melodia con la sperimentazione in maniera assolutamente creativa e originale.
Grande merito sicuramente va a Donato Dozzy e Pietro Micioni, musicisti straordinari capaci di far evolvere i brani verso "mondi lontanissimi".
Ultima considerazione la farei sulla grafica della copertina creata da Francesco Messina che in un intervista dice: "Avevo trovato interessantissimo anche il primo album ma “La commedia”, a mio parare, lo ha superato di molto per ricchezza in ogni suo aspetto. L’ho percepito come la giusta evoluzione. Da ciò è nata l’idea di un’immagine floreale in bianconero che diventa a colori."
@gabvollaro