Il nuovo singolo di Stefano Del Rosso, Tu mi turbi, è un classico cantautorale in maggiore, sfumato di quelle venature blues, appena accennate, che farebbero sorridere il Francesco De Gregori degli ultimi tempi, quello più acciaccato e sornione. Ci sono le chitarre acustiche a fare da tappeto, qualche accenno di acidità elettrica, e il violino, che subentra come una carezza, come lo shampoo di gaberiana memoria, a portare conforto e rassicurazioni.
Tu mi turbi è la quintessenza della musica di conforto, perché nessuno potrebbe dire di disprezzare un brano del genere, pacifico, a tratti serafico, nelle sue vibrazioni ai confini del country, che lasciando da parte il testo abbastanza dimenticabile, fa venir voglia di mettersi una spiga di grano tra i capelli e non smettere mai di camminare. Ecco, forse l'eccesso di delicatezza porta a alla mancanza di un apice, di un vero e proprio ritornello, ma forse sta anche qui la forza del brano: una sorta di loop, sereno nel suo intimismo.
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