Un brano lineare, fatto si scosse sintetiche e nervosismi elettronici
Un inizio pacato a base di pianoforte, un'introduzione vocale che chiede apparentemente di stare seduti per aspettare un ritornello strappalacrime. E invece avviene subito l'esplosione, l'elettronica nervosa, le scosse sintetiche ad intermittenza che accompagnano l'operato del duo In The Loop.
Il loro nuovo singolo, Nodi, uscito da pochi giorni per Andromeda, è un groviglio di interrogativi che non trova quasi mai risposta. Il significato del sesso, non assoluto ma personalissimo, il senso che proviamo a dargli, spesso con scarsi risultati. L'immagine volutamente ambigua dei nodi, costrizione che vincola ad un piacere che diventa dipendenza, oppure piacere puro che pervade, è l'aspetto che funziona meglio in un brano che trova nelle parole la forza che il sound riesce a portare fino ad un certo punto.
Sono forse quei singhiozzi di suono, così convincenti all'inizio del brano, e che protraendosi fino alla fine rendono la struttura del pezzo un po' troppo prevedibile, la croce e la delizia di Nodi, perché creano un leitmotiv accattivante, che però accompagna fino alla fine senza particolari guizzi. Con qualche attenzione dal punto di vista strutturale la musica degli In The Loop potrebbe diventare definitivamente una novità da tenere d'occhio. Aspettiamo fiduciosi.
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La recensione Nodi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-06-07 00:00:00
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