Davide Prezzo Agàpe 2024 - Cantautoriale, Alternativo, Rock d'autore

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Un racconto autoriale che prova ad abbracciare l’arco dell’esistenza umana, alternando prospettive autobiografiche e collettive

‘Agapè’ è un disco sentimentale, intitolato con la parola greca che esprime una delle sfumature più belle di amore, e un disco che potremmo definire esistenziale; esistenziale perché mette in musica temi, domande ed esperienze che riguardano l’esperienza della vita umana, come in fondo cerca di fare più o meno ogni disco cantautorale, e il lavoro di Davide Prezzo, musicista e paroliere classe ’92, per stile di scrittura, approccio musicale ed identità artistica è a tutti gli effetti un lavoro di stampo cantautorale.

Ma lo specifico afflato esistenziale del nuovo disco dell’artista siciliano trapiantato a Trento sta nel tentativo di abbracciare più o meno sistematicamente lo spettro temporale ed emozionale della vita umana: partendo dalla nascita, passando per l’infanzia, le grandi rivoluzioni giovanili, la scoperta dell’amore, la famiglia, fino a chiudere il cerchio (’Nascere è come morire) lasciando aperta una possibile strada luminosa. Ad ogni fase è dedicata una sezione dell’album, all’interno della quale si alternano e sovrappongono la prospettiva biografica di Davide Prezzo e uno sguardo diretto verso esperienze di carattere più collettivo (la politica e la piazza in Come siamo messi e Bobcat), o verso storie altre, intersecate da un filo a quella dell’Io narrante (la banditessa sarda in La storia di Paska).

Non mancano belle intuizioni poetiche, ragionamenti accalorati e l’energia luminosa di chi prova a raccontare un mondo fatto di determinati codici emotivi e valoriali in cui crede sinceramente; con lo stile che ha accompagnato la stagione più classica del cantautorato italiano, Prezzo si mette a nudo con dovizia di particolari, senza risparmiare parole, immagini, commenti, e la sua personalità umana ed artistica, nel bene e nel mare, riempie tutto lo spazio delle dodici canzoni, filtrando ogni tema, sentimento, esperienza messo in campo attraverso la propria sensibilità.

È anche un racconto lungo, quello di ‘Agapè’, che per fortuna si appoggia su una buona squadra di musicisti, e sulla varietà di arrangiamenti e sonorità che riescono a produrre: ci sono i momenti di più classico songwriting acustico, la sezione rock, il combat folk, le sottili venature world e anche qualche breve inserto elettronico. Niente suona particolarmente male, ma non tutto fila via ugualmente bene; nel complesso, si ha l’impressione che, a fronte di arrangiamenti generalmente ben realizzati e funzionali, di tante buone associazioni tra versi e melodia, alcune scelte musicali siano un po’ buttate lì giusto per provare, o perché si poteva, e non c’entrino poi troppo con quello che è il concept musicale di ‘Agapè’, o almeno con il concept che ci è sembrato più credibile e naturale ascoltando “da fuori”.

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La recensione Agàpe di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-06-30 22:27:12

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