Il rock come bombola d'ossigeno contro il soffocamento della società
Ci sono alcune immagini, alcune parole, alcuni temi che tornano nella storia della musica leggera del nostro Paese. Risultano ricorrenti perché sono in grado, spesso con un dispendio limitato a poche lettere, di evocare un intero universo di emozioni, impressioni e sensazioni. L'amore, i sogni, i ricordi, il mare...
Per il loro singolo, gli Hotel Monroe hanno scelto Aria. Così la band di Tizzano Val Parma, sull’Appennino Tosco-Emiliano, declina un concetto chiaro, semplice e diretto, capace di parlare trasversalmente a un "sentito", un percepito che può coinvolgere più persone.
Il gruppo esprime quindi uno stato metaforico di soffocamento da cui si vuole uscire. Il brano potrebbe descrivere un momento di difficoltà, un periodo della vita in cui si fatica persino a "respirare", una fase in cui avere le persone giuste accanto può essere davvero d'aiuto.
Gli Hotel Monroe dipingono dunque il loro immaginario attraverso le sonorità di un alternative rock d'autore, senza lasciare da parte delicati richiami alla tradizione del genere.
La formazione vede Roberto Mori alla voce, Nicola Pellinghelli a Synth, Programmazione e Basso, Enrico Manini a Synth, Chitarre e Basso e Marco Barili alla Batteria, con la partecipazione di Lorenzo Manini come Autore e Manager e di Filippo Ghirardi come tecnico del suono.
La loro poetica, in questo pezzo e non solo, potrebbe essere frutto anche delle esperienze che hanno vissuto esibendosi dal vivo nelle carceri italiane in questi ultimi anni.
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La recensione Aria di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-06-16 15:09:09
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