Con Porta Venezia, Nove compie una virata verso l'indie pop malinconico, arricchendolo con elementi che derivano dal background rap
Piazza Venezia è il nuovo singolo di Nove, al secolo Daniele Ciancarella, cantautore romano. Prodotto da Clayton, è un pezzo indie pop dalle tinte malinconiche, che racconta un sentimento di solitudine e di smarrimento, in cui anche i porti più sicuri “non rincuorano più” e vacillano.
Rispetto alle release precedenti, Piazza Venezia è un brano scritto e prodotto con un rimando evidente al cantautorato italiano contemporaneo. Gli echi di questo genere si ritrovano nella composizione, con le due strofe, alternate ai due ritornelli, che si sviluppano per parallelismi e antitesi – sei alla vecchia maniera come le videocassette, nella prima, dialoga con il sono alla vecchia maniera, senza tutte queste etichette, che arriva allo stesso punto nella seconda. Si ritrovano anche nell’arrangiamento, rarefatto e controllato fino alla fine del primo ritornello, con la batteria in quattro quarti che entra all’inizio della seconda strofa e accompagna il crescendo fino all’ultimo inciso. E nei testi, didascalici e precisi, con riferimenti geografici concreti, e oggetti di scena come il gin o il muro con scritto “fuck cops”.
Il fatto di appartenere a un genere, tuttavia, non significa affatto che il brano manchi di originalità o di tratti distintivi, tutt’altro. Il background rap di Nove e la padronanza del freestyle emergono nella metrica ineccepibile del pezzo - nessuna parola filler, nessun “sai”, “però” o “vedi” a fine verso per rispettare il tempo. Non solo: la scrittura si districa tra scelte stilistiche non scontate, come la rima al mezzo nel ritornello (non rincuorano testi e canzoni / se cerco a tastoni la voce sul beat). Nelle strofe, poi, c’è una chiara melodia, in contrasto con un genere dove solitamente padroneggia il parlato, al di fuori dell’inciso.
La virata verso l’indie pop di Nove convince, ed è un solido punto di partenza. Più sarà in grado di portare gli elementi del proprio background, dal rap allo studio di Ableton, nei suoi pezzi, più troverà la propria voce e la propria cifra. Nel frattempo, vale la pena tenerlo d’occhio.
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La recensione Piazza Venezia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-06-04 21:30:00
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