Ah, le sagre paesane: chi non le adora? L'odore del cibo cucinato all'aperto (salamella, polpo, bistecca chianina... fate voi!), gli amici di sempre e l'immancabile pista da ballo liscio. Adesso trasferiamo il tutto in un luogo sperduto in Messico: ci sono Ford Mustang impolverate, il profumo penetrante del chili. La tequila scioglie muscoli e sorrisi, sul palco salgono dei Mariachi che ti sembra di aver già visto qualche notte fa: il basso si muove felpato mentre le coppie iniziano le giravolte, il sassofono canta caldo, le chitarre si lanciano in segretissime missioni surf.
Inizi a muoverti sbilenco, le luci che rischiarano l'orchestra sono vivide come quelle di un interno alla David Lynch: una mano si tende, poi i corpi sono sempre più vicini, stai danzando con lei... Besame Mucho, ma per favore non mordermi sul collo: ora ricordi, i musicisti erano seduti in quell'angolo buio del Titty Twister! La voglia di correre alla macchina è forte, scappare a tutta velocità perso in un west sconfinato, con un occhio allo specchietto per vedere se all'orizzonte stanno arrivando.
La Peluqueria è un grandissimo gruppo di liscio moderno che condensa sei corde tarantiniane all'epica dell'attesa desertica morriconiana, tra sax ora cocktail ora in delirio free, batteria jazz e basso rigorosamente mazurkato: con parecchia autoironia e tantissimo stile. Piaceranno anche alle vostre mamme.
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