Pop rock cantautorale un po' agee, ricco di storie di vita vissuta che riflettono aspetti universali della nostra umanità
Nuova musica per Tommaso Spaltro, cantautore originario di Roma e attivo con varie band nella scena rock alternativa della Capitale sin dagli anni '90. Un artista non di primo pelo ma che, a quasi trent'anni di distanza dal suo esordio nel panorama musicale del nostro Paese, ha deciso di pubblicare il suo primo album solista, dal didascalico titolo Vol. 1.
Undici tracce, frutto di una lunga "gavetta" live in moltissimi locali romani e collaborazioni con altrettanti artisti, di stampo fortemente autobiografico e che si rifanno alla tradizione cantautorale italiana indirizzata verso sonorità pop-rock.
Dalla difficoltà di esprimere le proprie emozioni (Tutto L'Amore Che Passa) all'impossibilità di uscire dall'omologazione imposta dalla nostra società (Ogni Occasione È Buona), passando per la fine di una relazione (Natura Divina) e il toccante ricordo della madre scomparsa (Dopo la Chemio), Spaltro scatta lungo i 40 minuti scarsi di questo suo primo disco "standalone" una serie di istantanee di vita vissuta che si fanno specchio di profonde tematiche esistenziali, sepolte ormai sotto una spessa coltre di individualismo e menefreghismo verso il prossimo.
Nonostante alcuni spunti di indubbia qualità musicale, come le bellissime Fragile e Ogni Occasione È Buona, Vol. 1 è un disco che si muove all'interno di un territorio, quello del cantautorato pop-rock, già battuto da tanti, troppi artisti. Atmosfere che, nonostante siano state usate moltissimo negli scorsi decenni, sono ricoperte ormai da due dita di polvere. Appare quindi inevitabile la comparsa del temuto effetto che risponde al nome di "già sentito" all'interno di alcuni brani dell'album (Tutto L'Amore Che Passa e Ti Avevo Chiesto).
Pur con qualche carenza sul piano dell'originalità, Vol. 1 resta comunque un disco tutto sommato piacevole da ascoltare, frutto di un ottimo lavoro "artigianale" sui suoni, creato dalle sapienti mani del produttore Vincenzo Mario Cristi, ma anche del coraggio da parte di Spaltro di "mettersi a nudo", raccontando in maniera onesta e sincera episodi della propria vita difficili da ripercorrere anche solo con la mente. Figurarsi scriverci un'intera canzone. Una cosa da non dare mai per scontato, specialmente quando si parla di musica.
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La recensione Vol. 1 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-06-18 14:30:00
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