Gabriele Spira Centrifuga 2024 - Pop, Indie

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Gabriele Spira riflette sull'assurdità dello scorrere del tempo in un pezzo cantautorale impreziosito da tinte dream pop

L'identità artistica di Gabriele Spira, cantante, compositore e produttore, nasce da una serie di dicotomie – o grovigli, come li definisce lui. A partire da quello geografico, dove le origini partenopee si mescolano con il tempo trascorso a Milano, passando attraverso il sound, a metà tra l’indie pop e l’R&B, fino all’attitudine, complicata e sorridente.

Centrifuga è un brano che riflette questi dualismi, e nasce dai dubbi che provoca lo scorrere inesorabile del tempo. Dubbi su chi diventeremo domani, ma anche riflessioni su com’è possibile che quello che siamo diventati oggi sia così diverso da quello che era un tempo. “Mi chiedo la scelta che ho fatto / quando sono stato chi ero / se mi piacerà ancora quando / sarò diventato una persona diversa”, così recita il ritornello. Le contraddizioni vengono a galla didascaliche, Gabriele Spira le racconta diretto, le nomina in tutta la loro apparente assurdità, che però alla fine crea una paranoia mica da ridere. Un tempo non mangiavamo la verdura, un tempo detestavamo la musica che ascoltavano i nostri amici, e poi, senza nemmeno essercene accorti, eccoci qua. E domani?

Centrifuga è un pezzo dall’intenzione indie, nelle scelte lessicali, nella narrazione di situazioni concrete con ambientazioni sceniche dettagliate, nel lowtempo della strofa che si carica nel pre-ritornello ed esplode nell’inciso alla chitarra da cantare, dove si sentono echi di Fulminacci, Tommaso su tutti. La produzione del brano possiede tinte dream pop, e si inserisce nei canoni del cantautorato contemporaneo, facendo pensare ad Alberto Bianco, a Cordio, ai Legno.

Gabriele Spira mostra un buon talento nella scrittura del testo, con immagini che evitano il già-visto e il già-sentito, così come nella produzione - la seconda voce quasi impercettibile che accompagna il ritornello, con il riverbero, è una scelta interessante. Saper scrivere, comporre e produrre da sé è un notevole talento, che consente di non scendere a compromessi. L’augurio è quello di continuare a coltivarlo, alla ricerca di nuovi grovigli che possano arricchire le proprie canzoni, per portarle su strade meno tracciate.

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La recensione Centrifuga di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-06-23 18:13:00

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