Alberto Moscone
Alghe 2024 - Lo-Fi, Indie

Alghe
17/06/2024 - 19:38 Scritto da Daniele Bianchi

Low fidelity e alta sinceritĂ , Alberto Moscone racconta le difficoltĂ  dietro a una scelta

Quella di Alberto Moscone è un'anima delicata. Alghe, il suo nuovo singolo, è una confessione/paranoia sull'effetto paralizzante dell'incertezza e sulla difficoltà di compiere una scelta, appoggiata su chitarre brillanti e irregolari, beat dritto e atmosfere lo-fi. Uscito il 24 maggio, il brano si accoda a Denti, pubblicato a metà aprile, tra le anticipazioni di io perdo sempre, nuovo EP (ancora senza una data di uscita ufficiale) dell'artista ligure adottato da mamma Roma.

Poche parole ma pesanti come piombo, che si abbattono sulle nostre certezze con l'urgente e naturale noncuranza di chi ha troppo bisogno di esprimersi per calcolarne i danni. Alberto si muove su due brevi strofe contraddistinte dal binomio "io perdo/io mi perdo": nella prima, sembra smascherare subito le proprie bugie ("nulla di vero"), riprendendo il concetto dalla già citata Denti ("Se ti ho mentito sai ho mentito prima anche a me"). Aggiunge che la sincerità non è sempre la migliore delle opzioni, prima di lasciarsi scappare "Io non so cosa fare da sei anni almeno". Lo dice con i denti stretti, l'aderenza tra messaggio ed espressività nel comunicarlo è straziante, le armonizzazioni digitali del vocoder conferiscono un senso di moltitudine, usando il suono per sottolineare quanto questa situazione sia comune a molti.

La seconda strofa rincara la dose rivisitando il concetto del perdersi in un bicchiere d'acqua. Alberto ammette di andare in confusione (anche) su problemi piccoli e/o banali, ma il suo bicchiere è "pieno di alghe", che rappresentano la stretta che può immobilizzarci quando la testa smette di funzionare, e che sembrano tirarci verso un fondo oscuro, che è poi la rappresentazione della condizione di immobilità che non lascia filtrare alcuna luce. Ma oltre il danno c'è davvero la beffa in questo caso, poiché se sul fondo ci sono le alghe, sopra la superficie dell'acqua sono le barche ad impedire una risalita salvifica.

E avrei bisogno d'aria ma ci son le barche / Sopra la mia testa ed io non ho le branchie

Alberto Moscone è bloccato, da sotto e da sopra, destinato a soffocare nella propria immobilità. E l'averlo saputo raccontare in modo così chiaro sarà invece una boccata d'aria per tutti quelli che l'ascolteranno.

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