“Vorremmo suonare rock, ma siamo troppo sensibili”. Così si descrivono i Muràl, band campana formatasi nel 2019. Dopo aver ascoltato Too Late, il loro ultimo singolo, viene da pensare che va benissimo così.
Too Late, brano rilasciato a fine maggio, è una delicata ballata soft-folk alla chitarra acustica. È un pezzo dalle vibes analogiche, arrangiato in chiave lo-fi, un esercizio per la meditazione di poco più di tre minuti. È una canzone che sembra scritta per essere ascoltata di fronte a qualche tramonto di fine luglio, in equilibrio tra la malinconica paura che l’estate sia sfuggita senza combinare niente, e il desiderio che invece l'estate finisca subito, così da non avere più aspettative a riguardo e non pensarci più.
Le sonorità si inseriscono alla perfezione all’interno dell’onda indie folk che da due anni a questa parte imperversa nelle classifiche negli Stati Uniti – spesso a causa, o per colpa, di qualche remix virale su TikTok. In Too Late, si ritrovano echi degli antesignani del genere: si può sentire il Sufjan Stevens di Carrie & Lowell, con meno carica solenne, o i Bon Iver di re:stacks, ma con un sound meno sperimentale. Allo stesso tempo, l’influenza di alcuni dei rappresentanti più contemporanei del genere, dai primi EP di beabadobee a certe produzioni degli wave to earth, fino ad arrivare, naturalmente, a brani come Cool about it delle boygenius, è nitida e credibile.
Il rischio, quando si percorre una strada tracciata da ottimi esecutori, è quello di sembrare la bersaniana (parlo di Samuele) “copia di mille riassunti”. Non è il caso dei Muràl: il timbro vocale è originale e inusuale, l’arrangiamento è ben costruito intorno ai giri di chitarra acustica, con la batteria ben integrata e un interessante gioco di seconde voci alla fine, sorprendente a sufficienza per scongiurare l’effetto “già sentito” e la noia.
La lezione dei rappresentanti anglosassoni di questo soft-folk-lo-fi è stata dunque ben appresa e riadattata dai Muràl. La prossima sfida, spero sia quella di iniziare a scrivere qualche strofa in italiano. Ne nascerebbe una proposta innovativa e con un notevole potenziale. Sprecarlo, o non esplorarlo, sarebbe un peccato.
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