I Pennelli di Vermeer già li avevo recensiti su queste colonne con il loro precedente demo; quel “Processo immaginario…” che mi aveva talmente entusiasmato da meritarsi aggettivi come splendido, originale, solenne…
Ora li ritrovo con “Tramedannata”: un Ep che rappresenta l’approdo ad una lungimirante label (“La canzonetta”, autentico faro per la scena musicale partenopea) ed una nuova dimostrazione di cristallino talento.
Un talento che brilla ancora (addirittura!) più intenso rispetto al lavoro precedente, grazie ad una struttura sonora maggiormente curata e “pulita”. Ciò rivelando un senso di compiutezza che rinnova la bellezza dei tre brani già pubblicati in “Processo immaginario” (“Sulla mia scrivania” e “Aldiladellaldilà” e “La pipa operaia”), fa scintillare la poeticità di “Onde” (“Ho l’urgenza di vedere un sole che tramonta/e una luna che si innalza luminosa e rotonda/per capire che ad ogni fine corrisponde un inizio/per sentirmi parte dell’immenso universo”) e dona profonda intensità alla cover di “Princesa” (di De Andrè-Fossati).
Ed allora le splendide trame progressive (infarcite di funk, rock, psichedelica, spunti elettronici, melodia e folk) e le ispirate liriche impresse sul disco si fanno interpretare come un sontuoso grimaldello da usare per introdursi in dimore ricolme di passione ed originalità.
Ode, or dunque, a I Pennelli di Vermeer, al loro rock barocco, al loro sguardo visionario della realtà …ed a quel cristallino talento che continuano a dispensare.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.