Che cosa cercare in un disco. Chiedersi se ciò che conta è il rispetto delle regole imposte dal comune sentire o l'andare oltre. Comprare continuamente emozioni all'hard-discount dei sentimenti che risiede abitualmente dentro gran parte della musica moderna. E poi dire basta a tutto questo, per affidarsi soltanto al talento. Come quello di Alessandro Stefana, già polistrumentista per Vinicio Capossela e Marco Parente. Un menestrello post moderno che, con un bagaglio pieno così di inquietudini, pubblica il suo esordio, "Poste E Telegrafi".
Un lavoro bellissimo con cui strappa pezzi di cuore per farli diventare note musicali che grondano sangue e meraviglia. Protagonista assoluta è la chitarra, che in questo disco canta malinconica e s'immerge tra le pieghe di un silenzio spettrale. L'elenco degli ospiti presenti in "Poste E Telegrafi" è lungo, e solo il pronunciarne il nome dà un senso di vertigine. Marc Ribot (già con Tom Waits e John Zorn), Leo Abrahams (Brian Eno e Ed Harcourt), Enrico Gabrielli, Vincenzo Vasi, Davide Tidoni e il già citato Parente. Ognuno di essi contribuisce con un mattoncino al completamento di questo edificio in cui convivono ambient e psichedelia, rumorismi electro e tenerezze blues.
Vicino, per approccio e sensibilità, al Bruno Dorella sognante dei Ronin, Stefana confeziona un piccolo gioiello. Di quelli da ascoltare nella penombra dei propri pensieri, mentre fuori il mondo si affanna a scavarsi la tomba con le sue stesse mani.
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La recensione Poste E Telegrafi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-03-09 00:00:00
COMMENTI (6)
Rocco e i suoi fardelli
:[:[:[
c'hai ragione... li mortacci loro...
viva la redazione romana!
perché sisde? basta la redazione milanese di rockit, ala rockettara. plagiata dalla propria visione del mondo
...si... purtroppo il sisde su certe cose ci controlla.
la prima scelta accordata ai Ministri e non ad Asso la dice lunga sul quanto ben più di qualcuno non capisca un cazzo. Ma forse erano ordini calati dall'alto. Per quanto mi riguarda, questo è uno dei dischi italiani del 2007.
grande asso!
:)