Sputtanare i comportamenti tossici all'interno della scena e farlo con stile, insegnano Spaziocalmo e Möly
John Lennon, a confronto, era un realista: un mondo senza guerre, religioni, tutti che vivono felicemente ecc ecc. Ok John, bel tentativo. Ma voi ora provate ad immaginare un singolo in italiano che con eleganza e nonchalance sputtana gli atteggiamenti tossici di certi musicisti maschi con la spocchia di chi ha la verità in tasca, e contemporaneamente (ripeto: CONTEMPORANEAMENTE) riesce ad esporre anche quel tipo di ascoltatore che con altrettanta puzza sotto il naso pretende anima, corpo ma soprattutto sangue dai musicisti, soprattutto emergenti, per degnarli di un ascolto. Se pensate che tutto ciò si trovi in Chitarra, nuovo singolo di Spaziocalmo e Möly, avete assolutamente ragione.
Collaborazione tra nativi dell'area monzese e cresciuta tra le calde braccia della comune etichetta Petricore, Chitarra è una congiunzione astrale perfetta: cominciamo con quelle chitarre elettriche bagnate di chorus leggermente out of tune, tipo i Canova dei tempi d'oro ma con il poster di Mac DeMarco in camera e il biglietto del tour di Fa Niente di Giorgio Poi attaccato sopra al letto. Goduria. Si va avanti veloce con un groove gommoso e quei synth nel ritornello a metà tra una tromba e il ricordo più felice delle vostre vacanze più malinconiche. Il tutto fritto quanto basta nei momenti giusti a ricordarci che effettivamente esiste ancora un rock alternativo, leggero in senso positivo, che comunque ha bisogno dei propri momenti per pestare.
E poi le voci di Möly e degli Spaziocalmo, che puoi sentire il mezzo sorriso sui loro visi mentre incidevano questo pezzo. Infine, ciò che quelle voci cantano. Gli inglesi la chiamano "wit", quella brillantezza mentale nel linguaggio e nel guardare il mondo che permette di essere ironici, ficcanti, divertenti e profondi. Dai giochi di parole ("Frequentate, in fondo, gli stessi giri / [...] Scrivete, in fondo, sugli stessi giri") a quello statement nel ritornello, esplicito e spero per loro virale nello stanare ogni stronzetto della scena quando Möly canta:
Ma dai a un ragazzo una chitarra
e lui si crederà Dio
Ci sarebbe da prendere tutto il ritornello come caso di studio per la lucidità e lo stile con cui Spaziocalmo e Möly evidenziano una dinamica così reale e presente nel mondo musicale, e per come proseguono cambiando il punto di vista su quel pubblico che se non vede il sangue non concede nemmeno un briciolo d'attenzione, per non parlare di fiducia, agli emergenti che lottano per farsi conoscere e ascoltare.
Intanto ricominciamo da tutti noi, diamo sempre una possibilità agli indipendenti prima di sputare sentenze. E se non sapete da dove partire, che sia da Chitarra.
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La recensione Chitarra (ft. Möly) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-06-24 17:07:00
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