Maciste La caccia 2024 - Cantautoriale, Lo-Fi, Punk rock

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I Maciste sciacquano il punk in Arno e lo mescolano alla canzone d’autore italiana, con l’energia e la spensieratezza di chi può tollerare qualsiasi cosa, ma non la pasta che si scuoce

Che l’orchestra del Titanic abbia continuato a suonare mentre la nave affondava è cosa certa, che sia stata pagata abbastanza per farlo è dubbio, che la situazione a bordo li preoccupasse è un pelino probabile. I Maciste sono la stessa orchestra che invece di suonare fra iceberg e scialuppe di salvataggio lo fa tra un bar e una sgasata di Citroen, in un Paese in cui l’algoritmo di Tik Tok ti capisce più della sinistra. Ma a differenza di quelli del Titanic, non gliene potrebbe fregare di meno.

La Caccia è il secondo EP pubblicato a fine gennaio 2024 da Riccardo Lugli e Giusy Balzano, in arte i Maciste, duo bolognese formatosi per ovazione popolare 5 anni fa e da noi già evidenziato nella Top 10 dei singoli del 2022 e in CBCR Weekly, che ritornano con un bel lavoro dall’anima punk ma
dal cuore cantautoriale8 tracce di cui 5 inediti e 3 singoli usciti nei mesi precedenti all’EP e che ne anticipano la verve consapevole ma casinara, il suono punk rock più che sporco, sporcato e una sana voglia di sbattersene, che fra qualche anno saremo sempre qui e se saremo da un’altra parte va bene lo stesso.

La Caccia è la ricerca di un qualcosa senza sapere esattamente cosa, è un disco elettrico quasi senza elettronica (e ci vuole coraggio a farne uno così oggi) che manda al bar i software di produzione musicale e ci si beve una birra insieme, con pezzi-manifesto come C3 che passa da un tempo all’altro prima che uno se ne accorga e che potrebbe essere tre canzoni in una per la varietà di musica e idee espresse, o Piantala, dove viene fuori la parte più melodica del duo, un singolo da playlist editoriale di Spotify senza tradire il suono del disco.

L’EP si chiude con Sansone, un pezzo rimaneggiato rispetto alla sua precedente uscita e che nei suoi 1:48 è semplicemente genialeNon vi dirò perché per non rovinarvi la sorpresa, andatelo a sentire che dura meno di quanto impieghereste a lamentarvi con me perché non l’ho scritto. L’accordo sbagliato in chiusura della canzone si aggiunge alla sensazione che in molti casi si sia registrato senza seguire il click del metronomo e che i rumori di fondo siano stati lasciati apposta. E sapete cosa? Va bene così.

Anche se i pezzi più forti sono gli stessi che erano usciti prima come singoli, e se scendere a 6 tracce avrebbe potuto aiutare nel compattare di più l’EP, in generale tutti gli inediti aiutano a dare un quadro più completo dell’identità del duo, che lascia ancora più il segno quando canta insieme. E allora buona caccia Maciste, se trovate qualcosa ricordatevi di noi.

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La recensione La caccia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-06-18 11:03:00

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